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Trasformazione digitale, ecco le grandi sfide che la scuola deve affrontare

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La scuola sta chiudendo i battenti, l’anno scolastico con gli esami di maturità è terminato, le luci delle aule rimarranno accese ancora qualche giorno per gli esami di riparazione poi tutti in vacanza.

E con la mente scarica è il momento migliore per pensare a cosa serve alla scuola per continuare a migliorarsi ancora. Una scuola che in questi ultimi 5 anni ha cambiato pelle, un nuovo vestito che è stata costretta ad indossare frettolosamente a causa del lockdown ma che è stata solo un primo passo per le sfide successive.

La sfida della trasformazione digitale: rendere il futuro più semplice

Una delle sfide più grandi che la scuola ha dovuto affrontare negli ultimi anni è quella relativa alla trasformazione digitale, la capacità cioè di metabolizzare la complessità e la velocità del nostro tempo per rendere il sistema scolastico più inclusivo, condiviso e interessante grazie ai valori aggiunti messi a disposizione dagli strumenti digitali, da internet e dall’intelligenza artificiale. Una sfida che prima di tutto è di velocità perché le tecnologie arrivano veloci ed impermeano la nostra vita privata e lavorativa, non ci possiamo permettere che la scuola arrivi in ritardo.

Molto interessante è l’analisi di Mirta Michilli su Agenda Digitale dove accosta la tecnologia con la semplicità con l’obiettivo di “semplificare la scuola”.  Secondo l’’esperta alla scuola la tecnologia fa bene nella misura in cui avvicina ed include e rende il futuro ancora più semplice. Questo deve essere il mantra con cui affrontare il tema del “digitale” nelle scuole, un concetto opposto a quello di divieto e di cellulare in classe sempre e comunque. Il nesso di fondo deve essere: sì alla tecnologia se semplifica e rende il percorso didattico più inclusivo e interessante.

La seconda sfida: riportare nella scuola sentimenti ed emozioni

Una delle sfide più grandi che deve affrontare la scuola è la “capacità di condividere le conoscenze e di mettere a sistema le soluzioni che provengono da diversi settori del sapere”. Una scuola che porti i ragazzi a pensare senza compartimenti stagni, sviluppare nelle nuove generazioni la capacità di sapere fronteggiare la complessità tramite flessibilità, creatività, un contesto “open mind” per gestire i cambiamenti anche quelli più rapidi.

La scuola è vista secondo l’autrice come “il battito del cuore in un organismo, l’organo vitale” della comunità “. Un cuore che deve battere forte e non essere in affanno, che deve allenarsi ed essere pronto a supportare fatiche extra. La metafora della scuola con il cuore non è casuale perché la scuola non deve essere solo obbligo, libri, impegno e voti ma deve essere sede di sentimenti, emozioni, passioni ed affetti. È sempre bello vedere sui social scene di alunni in lacrime salutare la propria insegnante che va in pensione, questo è il sentimento che deve battere forte dentro le mura scolastiche.

Allora solo in questo caso si può parlare anche di trasformazione digitale, senza dimenticare che la scuola deve essere sede di passione, emozioni, sentimenti affetti: una scuola che deve essere in grado di mantenere alta l’attenzione su esperienze di apprendimento che siano sempre più coinvolgenti e innovative.

La terza sfida: eliminare il gap formativo sulle competenze digitali

La terza sfida che la scuola deve raccogliere è quella di essere strumento per eliminare il divario di competenze del nostro Paese in termini di competenze digitali.

La digitalizzazione se da una parte fornisce il potenziale per stimolare la crescita economica dei Paesi e quella di migliorare l’efficienza dei servizi, dall’’altra senza una adeguata copertura di know how rischia di diventare un vero e proprio boomerang per quelle Nazioni che non saranno in grado, in tempi rapidi, di colmare l’attuale formativo. La sfida dell’Italia deve essere affrontata in maniera integrata con investimenti mirati, programmi di formazione e riqualificazione personale e con il supporto fondamentale della scuola appunto che dovrà “sfornare” new entry nel mondo di lavoro con le competenze adeguate. Per scuola intendiamo in questo caso l’accezione più ampia che comprende anche Università ed ITS.