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Trattativa sul tutor: novità nei prossimi giorni, forse

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Continua, con qualche "tira e molla", la trattativa fra Aran e sindacati sull’art. 43 del contratto nazionale.

Tutti concordi nel considerare interlocutorio l’ultimo incontro del 7 ottobre; ci si rivedrà intorno al tavolo il prossimo 14 ottobre, nei comunicati ufficiali non c’è più traccia della preannunciata seduta del giorno 8.
Intanto sembra che l’ulteriore bozza presentata dall’Aran presenti cambiamenti significativi rispetto all’atto di indirizzo iniziale.

Nell’articolato in discussione in questo momento non si parla più di un tutor per classe, ma si lascia all’autonomia organizzativa di ciascuna scuola la decisione sul numero di funzioni da attivare. Ma questo sembra non bastare ai sindacati che chiedono che il contratto elimini esplicitamente uno dei vincoli normativi più contestati dell’art. 7 del decreto n. 59/2004 (il ben noto "non meno di 18 ore settimanali di insegnamento").
Il problema vero è che le risorse disponibili per pagare la funzione tutoriale sono relativamente modeste ed è forse per questo che Cgil-Flc sta lanciando l’idea che venga riconosciuto a tutti i docenti un incremento della retribuzione professionale "senza tortuosi passaggi nel fondo d’istituto": la soluzione presenterebbe il vantaggio di incorporare l’aumento nello stipendio e nella base pensionabile.
A leggere i  comunicati diramati subito dopo l’incontro si ha però la sensazione che il problema del tutor stia passando in secondo piano e che stia diventando preminente la questione degli anticipi nella scuola dell’infanzia.

D’altronde Cgil-Flc è esplicita ("Per noi l’infanzia rappresenta, in questa trattativa, una priorità inderogabile") e segnala che in molte situazioni i bambini di 2 anni e mezzo stanno già tranquillamente frequentando, in barba alla circolare ministeriale n. 29 che prevedeva esplicitamente che si dovesse invece attendere la definizione delle nuove professionalità necessarie per garantire la qualità dell’inserimento. Il sindacato di Enrico Panini cita il caso della Puglia dove, secondo alcune notizie giornalistiche, i bambini anticipatari che già frequentano sarebbe addirittura 1.500.
Su questo punto la proposta dell’Aran è quella di modificare il mansionario dei collaboratori scolastici e di incrementare in qualche modo (ma l’atto di indirizzo non assegna specifiche risorse) la retribuzione accessoria del personale.
Cisl-Scuola invece chiede che si faccia riferimento al profilo professionale delle educatrici delle "comunità infantili" e lascia intendere che per garantire gli anticipi si debba procedere ad un vero e proprio incremento degli organici mediante l’introduzione nelle scuole di nuove figure professionali.