Home Mobilità Turi (Uil): con l’accordo raggiunto cambia la filosofia sulla chiamata diretta

Turi (Uil): con l’accordo raggiunto cambia la filosofia sulla chiamata diretta

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“Sulla chiamata diretta cambia la filosofia: con l’accordo che stiamo perfezionando, le scuole dovranno incrociare la loro offerta con le domande dei docenti”.

A dirlo alla Tecnica della Scuola è Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, a poche ore dall’accordo di massima raggiunto al ministero dell’Istruzione sul deciso ridimensionamento del ruolo del dirigente scolastico nella scelta dei docenti da annettere alla scuola tramite gli ambiti territoriali.

Si andrebbe, quindi, verso quel cambiamento di rotta, quella che il nostro giornale ha ribattezzato la chiamata diretta “mitigata”, auspicato da più parti. Ad iniziare dai tanti docenti interessati a questo nuovo genere di mobilità. E che lo stesso leader della Uil Scuola ci aveva preannunciato qualche settimana fa.

 

Turi, anche stavolta è il caso di dire che l’avete spuntata?

Aspettiamo a dirlo, perché sino a che non si firma l’accordo su carta non abbiamo raggiunto nulla.

 

Però i presupposti per farlo ci sono?

Questo è vero.

 

Ci può anticipare qualcosa sull’accordo?

Stiamo lavorando sulla stesura dell’articolato, che ruota attorno a non più di quattro requisiti, da inserire come aree di competenza che varranno a livello nazionale. Sui contenuti dei titoli da possedere, nell’ambito di altrettante macro-aree da mettere in relazione all’offerta dell’istituto, si sta ancora decidendo.

 

Quindi, a prevalere nella scelta saranno questi parametri?

Direi proprio di sì. Si incroceranno le esigenze delle singole scuole con le competenze dei docenti: è questo l’elemento aggiuntivo, fondamentale, su cui stiamo stringendo l’accordo con il ministero dell’Istruzione.

 

Che tempi prevede per la sottoscrizione dell’accordo sulla chiamata diretta?

Si definirà non prima della prossima settimana. Anche perché, come sindacati, abbiamo anche bisogno di consultare i nostri organismi statutari. E sentire il loro parere.

 

Se le cose andranno in questo modo, dopo la mobilità, per i sindacati si tratterebbe di un altro bel colpo?

Per i giudizi aspettiamo. Di sicuro, secondo noi, un accordo di questo genere era inevitabile. Perché diverse parti delle Legge 107 sono state scritte davvero male, probabilmente da chi la scuola non la conosce.

 

 

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