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Ue: anche per fare il facchino servirà il titolo di studio

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A presto, anche per fare il panettiere, il facchino o per svolgere una qualsiasi qualifica professionale tra le più “basse” non basterà più la terza media, ma servirà un titolo di studio adeguato.

A sostenerlo è l’autorevole Cedefop, l’ufficio della Commissione europea che si occupa di studiare le evoluzioni sul mercato del lavoro, e che il 18 febbraio a Bruxelles ha presentato le sue previsioni sulla evoluzione della domanda di lavoratori da oggi al 2015 in base alle loro professionalità.
Secondo gli esperti dell’Ue (che di norma hanno sede a Salonicco), nei prossimi anni anche agli aspiranti pizzicagnoli o uomini di fatica verranno richieste conoscenze linguistiche, tecniche e normative. E la conoscenza di determinati argomenti necessiterà anche di periodi di aggiornamento periodico, anche una volta assunti a tempo indeterminato.
Il Cedefop ha reso pubbliche le proiezioni delle singole professioni nel nostro Paese: per i prossimi anni il mercato del lavoro avrebbe così bisogno di lavoratori altamente qualificati. Nello specifico, in Italia nei prossimi anni si prevede una sensibile riduzione della domanda di lavoratori agricoli e della pesca (-47,5%), come anche di operai di fabbrica (-18,5%), di operatori e montatori di macchinari (-10,4%). In calo anche la richiesta di militari (-2,2%).
L’aumento maggiore previsto dall’Ue è per i mestieri più qualificati: legislatori (intesi come pubblici funzionari di alto livello), dirigenti e managers (+26,5%), tecnici (+26,1), professionisti qualificati (+18,6%). Crescerà molto meno la domanda di addetti al commercio (+8,3%) o di impiegati generici (+9,4%). Salirà anche la richiesta per i lavori meno qualificati, come appunto gli addetti ai bagagli, (+6,6%).
La situazione cambia molto da Paese a Paese, ma il declino dei lavori di base appare chiaro e generalizzato. A livello europeo nei prossimi sette anni anche per i lavori a più basso livello professionale, calerà dell’1% la domanda di lavoratori a bassa qualificazione, mentre aumenterà del 3,6% quella di lavoratori a media qualificazione e dello 0,9% di altamente qualificati. In generale si prevede un crollo della domanda di lavoratori a bassa qualificazione in ogni settore: lavori manuali da esperti (-4,8%), lavori impiegatizi (-2,3%) lavori di altra qualificazione (-0,4%). Mentre aumenteranno notevolmente le richieste di alte qualifiche.
In sostanza, dove bastava un diploma ora ci vorrà la laurea, dove bastava la laurea ci vorrà almeno un master universitario e così via.
Il declino della domanda di lavoratori a bassa qualificazione è drammatico – spiega il Cedefop – entro il 2015 per le basse qualificazioni il calo sarà dell’8,6 per cento, mentre per le medie qualificazioni la domanda salirà del 9,5% e per le alte del 12,4%. In milioni di lavoratori questo vuol dire che per le alte qualificazioni ci saranno 12,5 milioni di posti in più, per le media 9,5 milioni, mentre le basse qualificazioni perderanno 8,5 milioni di lavoratori”.
La cosa importante – è stato spiegato dai rappresentanti del Cedefop – è che la formazione dovrà essere continua per tutta la vita. I governi europei ci stanno lavorando, insieme alla Commissione, ed i primi risultati sono positivi, ma ancora il livello è troppo basso, solo il 9,6 per cento di lavoratori europei partecipa a programmi di formazione permanente“.