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Un’altra tragedia in classe: a Milano un bimbo cade dal terzo piano

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La scuola è ancora una volta sotto i riflettori della cronaca: dopo la tragedia accaduta sabato scorso in un liceo di Rivoli, dove ha perso la vita uno studente 17enne per il cedimento del controsoffitto, martedì il 25 novembre un bambino cinese di sei anni è caduto dal terzo piano della scuola primaria Cappellini a Milano. Trasportato all’ospedale Niguarda in codice rosso il bambino, che frequenta la prima elementare, lotta contro la morte. In attesa di accertare la dinamica dei fatti il magistrato ha aperto le indagini: si ipotizza il reato di lesioni colpose a carico dell’insegnante che aveva in carico il bimbo.
Le conseguenze dell’accaduto potrebbero essere fatali: “in seguito alla caduta un trauma cranico severo e lesioni agli organi addominali e toracici oggetto di monitoraggio continuo – riporta il primo bollettino medico diffuso dall’ospedale milanese – attualmente il piccolo versa in stato di coma. La prognosi è riservata”.
La caduta si sarebbe verificata poco prima delle dieci, quando il bambino – secondo una prima ricostruzione – sembra essere rimasto solo nell’aula-laboratorio di inglese, al termine della lezione. mentre la classe si spostava per ritornare in aula. Quando la maestra si è accorta che il piccolo non era con i suoi compagni è tornata indietro: ma del bambino non c’era traccia. La finestra aperta ha però fatto presto intuire quanto era accaduto. Non è invece chiaro il motivo del gesto: non si esclude che il piccolo si sia sporto imprudentemente aiutandosi con una sedia trovata sotto la finestra.
Preso atto della gravità dei fatti, la Procura della Repubblica di Milano ha aperto un’indagine: nel fascicolo aperto si ‘parla’ di lesioni colpose a carico dell’insegnante. La docente è stata colta da choc e ricoverata anche lei al Niguarda. Ma il Pubblico Ministero, Luigi Luzi, ha dichiarato che anche in base alle risultanze dei rilievi della polizia scientifica, non si escludono responsabilità da parte di altre persone.
“Abbiamo contattato la famiglia e verificato le condizioni della scuola che è risultata in regola – ha dichiarato il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, commentando la notizia – Non ci sono nostre responsabilità: resta la gravità del fatto e il dolore della famiglia”. Un’altra famiglia cacciata nel buio del dolore. La speranza, ora, è che però il bimbo se la cavi.