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Una 63enne torna tra i banchi: “Ho iniziato da privatista, poi ho chiesto al ds di stare in classe. Per me è un lusso andare a scuola”

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Tornare sui banchi a 63 anni è possibile: questo è quello che ha deciso di fare una imprenditrice, che sta frequentando la scuola pubblica, la quinta di un liceo scientifico di Olbia. Lo riporta La Nuova Sardegna.

La 63enne è entusiasta: “Per me è un lusso andare a scuola al mattino – dice sorridendo –. Mi alzo alle quattro e mezzo, faccio ginnastica, porto fuori i miei due barboncini, poi in macchina ripeto quello che ho studiato la sera prima. È la parte più bella della giornata”.

Dopo aver lavorato tutta la vita, cosa che continua a fare, la donna ha deciso di prendere il diploma. “Avevo iniziato un percorso di studi da privatista, arrivando fino alla quarta. Sentivo il bisogno di mettermi in gioco, di studiare di più, ma soprattutto di vivere la scuola, di stare in mezzo ai ragazzi. Così ho deciso che l’ultimo anno lo avrei fatto in una scuola pubblica, come tutti gli altri. Sono andata dal preside, ho chiesto se avessi potuto frequentare la quinta, e due giorni dopo ero in classe”.

“Non mi sono mai sentita fuori posto – racconta –. Forse perché ho un carattere deciso: la mia personalità arriva prima di me, ma in classe cerco di comportarmi come una studentessa qualsiasi. Mi preparo, ripasso, do le interrogazioni”. C’è solo una cosa che ancora la intimorisce: “I compiti in classe. L’idea mi mette un po’ di ansia, ma non mi tiro certo indietro”.

Le parole del dirigente scolastico

Il dirigente scolastico sottolinea il valore di questa esperienza: “Accogliere in classe una studentessa adulta significa dare piena attuazione al principio di inclusione che guida la nostra scuola – spiega –. La diversità delle età e delle esperienze rappresenta una risorsa preziosa per l’intera comunità scolastica, favorendo la crescita umana e la solidarietà tra generazioni. La scuola è, e deve essere sempre, un luogo di apprendimento aperto a tutti, senza limiti di età. La presenza di una persona adulta tra i banchi, insieme a studenti più giovani, testimonia concretamente che l’istruzione è un diritto e un’opportunità per tutta la vita. È un valore aggiunto che arricchisce l’esperienza educativa di ciascuno. Ma è anche un esempio di coraggio e di determinazione, capace di trasmettere agli studenti un messaggio profondo: non è mai troppo tardi per imparare, per sognare e per rimettersi in gioco”.

“Quando vedo un compagno in difficoltà, cerco di incoraggiarlo. Loro fanno lo stesso con me. È uno scambio continuo. Ogni giorno studio e mi preparo per il giorno dopo cercando di non rimanere mai indietro. Non è stanchezza, è una forma di felicità. La scuola mi tiene viva”, conclude.