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Una maestra e la “scatola del bisogno” in classe: “Insegno da quindici anni ed è la cosa migliore che abbia mai fatto”

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Una docente, attiva sui social, ha detto di aver introdotto con i suoi alunni la “scatola del bisogno”: un modo, per questi ultimi, di sfogarsi, in maniera anonima. La docente crede che sia qualcosa di vantaggioso, che può rendere migliore il clima di classe. Lo riporta Today.

L’obiettivo

Ecco le sue parole: “Qualche settimana fa, ho introdotto la ‘scatola del bisogno’ nella mia classe, un metodo per permettere ai miei studenti di chiedere aiuto senza dover venire direttamente da me. Gli studenti scrivono le loro necessità su un biglietto e lo lasciano nella scatola. La prima settimana, due ragazzi mi hanno segnalato una situazione di bullismo. L’abbiamo affrontata e risolta. La settimana successiva, ho modificato leggermente il formato e ho iniziato a far inserire a ogni studente un biglietto nella scatola ogni giorno. Non era obbligatorio scriverci qualcosa, ma ogni studente doveva comunque visitare la scatola quotidianamente. Da allora, ho ricevuto una miriade di ‘bisogni'”.

“Alcuni chiedono materiali specifici, altri un cambio di posto, alcuni desiderano strette di mano speciali all’ingresso in classe, aiuto dopo la scuola, segnalazioni di episodi di bullismo e persino richieste di abbracci. La cosa ancora più bella è che, con il passare del tempo, gli studenti hanno iniziato a venire da me direttamente per parlarmi dei loro problemi o delle sfide che stanno affrontando, bypassando completamente la scatola. Insegno alle scuole medie da 15 anni, e posso sinceramente dire che questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per entrare in contatto con i miei studenti così presto nel corso dell’anno scolastico”, ha concluso.

Le reazioni

Ecco i commenti di alcuni docenti:

“Io la propongo da anni… la chiamo la scatola delle proprie emozioni. I bambini a volte nei loro pensieri si firmano, altre volte lasciano i biglietti anonimi. La propongo dalla classe seconda in poi della scuola primaria. Emergono sempre tanti argomenti importanti da affrontare che servono a crescere più responsabili nella vita. La consiglio a tutti. Una volta un bimbo mi scrisse di casi di violenza che ha subito in famiglia… e’ uno strumento davvero importante da non sottovalutare. Anche perché loro non avendo un volto davanti si sentono più liberi di esprimere le proprie emozioni siano esse belle o brutte”.

“Sempre usata, non solo per eventuali problemi. Le tematiche sono scritte sulla scatola: problemi, complimenti, proposte, proteste, incoraggiamenti, pensieri in libertà…. Sul biglietto ognuno scrive se è pubblico o privato. Un’ora a settimana è puntualmente dedicata al recapito e alla discussione delle questioni da discutere con la classe. Quelli privati sono indirizzati all’ insegnante o ai compagni. Appuntamento attesissimo!”.

“Questa iniziativa potrebbe essere estesa a tutte le classi dalle elementari alle superiori magari, inizialmente, su base volontaria”.

“Forse sarebbe meglio, lo dico da insegnante, abituare i ragazzi a raccontare le proprie emozioni, vis a vis. Oggi ci si affida ai docenti e domani a un adulto di cui ci si fida. Schermare può solo erigere barriere che non aiutano le relazioni significative!”.