Home I lettori ci scrivono Undici principini o undici cavie?

Undici principini o undici cavie?

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“Il Liceo Internazionale per L’Impresa Guido Carli è una scuola paritaria nata a Brescia per volontà dell’Associazione Industriale Bresciana.” (così si legge sul sito internet) ed ora “sperimenta” un percorso abbreviato di solo quattro anni per conseguire la maturità e poi iscriversi all’università con un anno di anticipo. “Sperimenta” tra virgolette almeno per un paio di motivi;

1) perché l’iniziativa è stata avviata in modo molto discreto, se non clandestino e segreto, ormai tre anni fa e se ne è venuti a conoscenza solo dopo un anno o due:

2) perché è stata avviata in tre scuole private paritarie lombarde cioè non statali, non pubbliche, né accessibili a tutti, localizzate nel nord Italia. Leggiamo infatti, sempre nel sito della scuola: “Il Liceo Guido Carli è una scuola di eccellenza, non è una scuola di élite [?!]. Purtroppo [acc.!] però la disponibilità di posti non è infinita. Di conseguenza per poter frequentare il Liceo è necessario superare una prova di accertamento che garantisca l’accesso ai ragazzi più promettenti”.

Quindi ragazzi selezionati per capacità, motivazione oltre che per censo, residenza e magari altro, da istruire e coltivare come in una serra climatizzata, supertecnologica, ecc. Bella forza! Classi con pochi studenti: la terza attuale, che arriverà a maturità nel 2016, è composta di soli 11 studenti, 11 principini e anche cavie. Altro che classi pollaio o affollate!

Poi ovviamente, gli studenti-principini usufruiscono di tutti gli altri accorgimenti loro necessari predisposti dalla scuola, che ci tiene, vuole fare bella figura, vuole brillare e così promuovere se stessa, in concorrenza con le altre private paritarie e con le pubbliche statali!

C’è da dire che il Tar del Lazio – su ricorso di Flc-Cgil – ha appena bocciato, in data 16.9.2014, i licei quadriennali giudicandoli illegittimi. I giudici hanno infatti rilevato non solo che manca l’obbligatorio parere del Cnpi, ma che sono deboli e superficiali le motivazioni che hanno indotto alla riduzione di un anno.

E’ sorprendente (?) che Miur abbia già annunciato ricorso contro la sentenza del Tar! Questa decisione ministeriale è probabilmente (mal)motivata, oltre e più che dalle pressioni delle scuole private interessate, dalla intenzione recondita di auto-costruirsi un esempio pretestuoso da imitare ed estendere poi alla scuola statale e così “risparmiare” a breve 3 o 4 miliardi sulla pelle di 40 o 60 mila docenti in futuro esubero e di 450 mila studenti/anno da diplomare o maturare in anticipo e ancorché acerbi cioè …. immaturi! Il risparmio effimero e a breve è caratteristica di tutti governi degli ultimi vent’anni: vedere in rete la recente nota di Antonio Deiara “La fabbrica dei bocciati”.