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Università, ridotto ad un anno il periodo di “prova” per i ricercatori

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Diventa di un solo anno il periodo di "prova" dei ricercatori, in attesa della conferma: la decisione è stata presa dal Consiglio dei Ministri attraverso l’approvazione di un decreto-legge contenente disposizioni urgenti per l’Università e la Ricerca nonché i beni e le attività culturali e il lavoro e le politiche sociali. "Si tratta di un ulteriore intervento per trattenere nelle nostre Università i giovani migliori", ha commentato il Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti. "Con questo decreto – ha continuato Moratti – vogliamo potenziare la politica che mira a trattenere presso le nostre Università i giovani migliori e più orientati alla ricerca, riducendo ad un anno il periodo per la loro conferma, attualmente di tre anni".

I giovani ricercatori che beneficeranno della nuova legge avranno un incremento economico immediato non indifferente in busta paga: la retribuzione annua del ricercatore non confermato è, infatti, pari a circa 13.417 euro netti, mentre quella del ricercatore confermato è di 19.203 euro netti. La retribuzione iniziale è quindi di circa 1.100 euro mensili netti, che dopo la conferma diventano 1.550 circa netti. La nuova norma prevede che la conferma possa quindi avvenire non più dopo tre anni, ma dopo un anno.

"In tal modo – aggiunge il Ministro Moratti – vogliamo adeguare sia pure parzialmente la retribuzione dei ricercatori italiani ai livelli retributivi del personale universitario che riveste analoghe posizioni nei principali Paesi comunitari". Va tenuto presente che l’età di accesso alla qualifica di ricercatore è elevata (circa un terzo accede alla carriera dopo i 38 anni e l’età media è di 46 anni) sicché la retribuzione del ricercatore non confermato, originariamente stabilita per l’ingresso di giovani, risulta troppo bassa. La copertura finanziaria dell’intervento è assicurata dall’articolo 5 a valere sul fondo di finanziamento ordinario che nel 2005 è stato incrementato di altri 430 milioni di euro rispetto al 2004.

Per quanto riguarda la ricerca, il decreto-legge prevede anche un sostegno finanziario al Sincrotrone di Trieste, società considerata di interesse nazionale dalla legge n. 370/1999. Il decreto dispone poi un finanziamento di 14 milioni di euro a valere sul fondo Miur destinato agli enti di ricerca. Inoltre è stata disposta la garanzia dello Stato, per un valore di 60 milioni di euro, sul prestito concesso alla Società dalla Banca europea per gli investimenti per finanziare il Progetto Fermi per la costruzione di un laser a elettroni liberi.