Altro che 7 euro l’ora. Le “tate” degli Stati Uniti sono di un altro livello. Costano fino a 400 dollari l’ora. La loro opera, infatti, non si limita ad intrattenere i bimbi, in attesa che arrivino i genitori. Ma si spinge oltre: imparare i “pargoli” a giocare.
L’ultima follia americana, raccontata dal New York Post, ha però una sua logica: i fortunati che passano per queste lezioni dai costi da capogiro, hanno l’obiettivo di accedere agli istituti scolastici privati più prestigiosi di New York. Come Trinity o Horace Mann, che vantano tra i criteri di accesso anche le capacità relazionali dei candidati.
Gli esperti ritengono che i play-date siano tutto fuorchè un capriccio: i bambini dell’alta borghesia americana, infatti, passano l’infanzia ad imparare il cinese e a studiare il violino. E così dimenticano come si gioca. “Questi bambini fanno cinque lezioni a settimana di materie varie ma non sanno la cosa più semplice: come essere a proprio agio e giocare spontaneamente con gli altri” ha detto la scrittrice Wednesday Martin, che racconterà l’esperienza della maternità a Manhattan nel suo prossimo libro, “I primati di Park Avenue”.
Ecco perché l’attività ludica, dunque, diventa una questione tremendamente seria per i genitori. “Alcuni bambini hanno bisogno di un po’ più di lavoro per imparare a giocare” ha detto Suzanne Rheault, amministratore delegato di un’azienda che organizza play-date, appuntamenti per giocare. Come spiega Rheault, le lezioni ludiche coinvolgono gruppi di tre-cinque bambini che giocano sotto la sorveglianza dei tutor: saranno loro a controllare se socializzano in modo adeguato e a riferire ai genitori se ci sono aspetti da migliorare.
