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Vaccini, si attende ripresa dopo il crollo di agosto. Terza dose, Lombardia pronta

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Entro una decina di giorni si dovrà decidere sulla terza dose di vaccino anti-Covid. E se ancora si discute sull’opportunità di effettuare un ulteriore richiamo, c’è chi invece è convinto che questa sia un’esigenza. Ad affermarlo il consulente della Regione Lombardia Guido Bertolaso in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘:

“I vaccini funzionano, ce lo dicono i bassi tassi d’occupazione delle terapie intensive – spiega Bertolaso – Ma è probabile che l’immunità cali, quindi è necessario rinforzarla in vista dell’autunno, quando saranno possibili nuove ondate con il ritorno dalle ferie dei cittadini e la ripresa del lavoro e delle lezioni in presenza. I prossimi mesi saranno cruciali per dare la spallata al virus con la terza dose”.

L’ex capo della Protezione Civile spiega poi che il piano della Lombardia è già pronto: “ Per il nuovo richiamo ci concentreremo non più sui grandi hub ma su poli medio-piccoli, strategicamente localizzati sul territorio. Approssimativamente uno ogni 100-150 mila abitanti, quindi 60-70 centri in Lombardia. E coinvolgeremo il personale sanitario che non è assorbito dal lavoro ospedaliero. Penso ai medici di famiglia”.

Piccole strutture dunque, ma anche le farmacie (alcune hanno iniziato con le somministrazioni in via sperimentale) mentre i grandi hub potrebbero essere smantellati. La priorità sarà come sempre per gli anziani che vivono nelle Rsa, il personale sanitario, i fragili e gli over 60.

Intanto i dati sulle vaccinazioni registrano un crollo (aspettato) nelle settimane centrali di agosto. Ci si aspetta che ritornando a popolare le città, i numeri possano rialzarsi, specie gli over 12 in procinto di ritornare in classe. I dati parlano di un 13% della popolazione che non si è ancora prenotato per il vaccino. La categoria no vax certamente la fa da padrona, ma esiste anche una percentuale di indecisi o cosiddetti “pigri”. E si parla sempre di estensione dell’obbligo vaccinale, che dopo gli insegnanti potrebbe toccare ai dipendenti pubblici.

In Sicilia, dove permane il numero più basso di vaccinati (il 59%), il governatore Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza con restrizioni da rispettare come mascherine all’aperto e limitazioni più severe agli eventi pubblici.