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Vicari dei presidi, le difficoltà dei docenti di religione

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Con l’adozione della Legge 107/15, i docenti di religione cattolica avrebbero più problemi dei colleghi di altre discipline a fare i vicari del dirigente scolastico.

A sostenerlo è la deputata Milena Santerini, capogruppo di ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’ in Commissione Cultura e Istruzione della Camera, che il 21 settembre ha presentato un question time in Aula rivolto al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini

“L’esclusione di fatto degli insegnanti di religione cattolica dalla possibilità di essere individuati come vicari del dirigente scolastico rischia di diventare una discriminazione. Non è giustificabile che ciò avvenga per l’impossibilità di sostituire i docenti di religione con supplenti che necessitano dell’idoneità, ovvero per ragioni di mancanza di fondi. È una situazione che va sanata, ad esempio attingendo dal capitolo delle attività alternative all’ora di religione, permettendo così agli idonei di sostituire i docenti individuati come vicari dei dirigenti”.

Secondo il ministro Giannini, tuttavia, non esiste alcuna discriminazione nei confronti degli insegnanti di religione cattolica per svolgere le attività di vicario.

In effetti, le difficoltà che stanno incontrando i docenti di religione è la stessa di tanti altri insegnanti: in molti casi, gli ambiti territoriali, infatti, hanno “potenziato” gli istituti con docenti abilitati in classi di concorso diverse da quelle indicate dai collegi dei docenti. Una di queste era proprio quella che serviva a sostituire il vicario: laddove manca, non solo per religione, si crea il problema della sostituzione annuale.

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