Home Archivio storico 1998-2013 Estero 200mila persone muoiono ogni anno per droga

200mila persone muoiono ogni anno per droga

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Rai1, attraverso i suoi canali, informa che circa 200mila persone nel 2010 sono morte per droga nel mondo. Il dato è contenuto in un rapporto dell’agenzia contro il crimine dell’Onu, che stima in 250 miliardi di dollari la spesa mondiale necessaria a curare chi abusa di sostanze stupefacenti. In realtà però, la stessa Onu, stima che solo 1 persona su 5 riceva effettivamente aiuto. Il costo dell’abuso di droga impatta il Pil di molti Paesi, compresi gli Usa. Il rapporto è stato pubbilcato in occasione della ‘Giornata mondiale contro il consumo e il traffico di droga’ che si celebra oggi.
Secondo il rapporto, circa 27 milioni di persone hanno problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti: ”L’eroina, la cocaina e altre droghe mandando in frantumi non solo molte persone, ma anche le loro famiglie, trascinandole nella miseria e nell’insicurezza e favorendo la diffusione del virus Hiv”, ha spiegato Yuri Fedotov, relatore del dossier.
 L’Europa è il più grande mercato di mix cannabinoidi, provenienti in gran parte dal Marocco e dall’Afghanistan, per un totale di 224 milioni di consumatori al mondo.
Dal rapporto emerge anche che la quota di mercato di marijuana aumenta in Europa, a scapito di quella di hashish
Ma la vera novità è che l’Europa non è solo un grande consumatore di “erba” ma ormai e’ anche un importante produttore: 29 Paesi su 30 hanno coltivazioni sul proprio territorio
Quanto ai consumatori, oltre 78 milioni di europei tra i 15 e i 64 anni di età hanno provato almeno una volta la cannabis e circa 9 milioni di giovani (15-34 anni) ne hanno consumata nell’ultimo mese.
 Un mercato notevole, sottolinea lil rapporto e in continua evoluzione molto diverso ad esempio da quello degli anni ’60, quando l’importazione di cannabis era principalmente una cosa da “amatori”.
Per quanto riguarda invece le coltivazioni d’oppio è ancora la regione afghana a mantenere il suo primato con il 90 per cento della quota globale, aumentata del 61 per cento nel 2011, e sfiorando così le 5.800 tonnellate prodotte dalle 3.600 nel 2010. La medaglia d’argento va invece alla Birmana.