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Insegnanti di religione, in arrivo la stabilizzazione per i precari?

Sembra proprio che gli insegnanti di religione possano ottenere delle risposte positive che da tempo ricercavano.

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Sembra proprio che gli insegnanti di religione possano ottenere delle risposte positive che da tempo ricercavano.

RICHIESTE IRC

Infatti, come abbiamo scritto in precedenza, l’incontro del 28 settembre ha aperto le porte agli IRC per un nuovo concorso riservato.
In occasione dell’ultimo incontro, la Fgu/Snadir, assieme a Cisl scuola e Snals, avevano prospettato l’opportunità di una verifica del numero dei docenti ancora presenti nella graduatoria del concorso del 2004 perché non nominati in ruolo. La FGU/Snadir, a tal proposito, vorrebbe sfruttare la scia positiva che si è alzata per chiedere la proposta di una eventuale “proroga” della graduatoria del concorso 2004.

NOTA MIUR

Il Ministero pare abbia accolto le richieste abbastanza in fretta: con Nota prot.0041813 del 4 ottobre 2017, infatti, ha richiesto agli Uffici scolastici regionali di comunicare “la eventuale presenza di candidati non ancora nominati in ruolo nelle graduatorie di merito di ciascuno dei due concorsi (scuola dell’infanzia e scuola elementare / scuola secondaria di primo e secondo grado) indetti con D.D.G. 2 febbraio 2004 per effetto della legge 186/03”.
Bisogna aspettare il prossimo incontro fra organizzazioni sindacali e amministrazione per capire realmente qualcosa in più della faccenda, che potrebbe vedere stabilizzati i precari di religione cattolica.

Intanto, ricordiamo, che il Ministero, ha affermato che sarà bandito un concorso con le regole precedenti la legge 107/2015  e del DL 59/2017. Inoltre, in base a quanto posti da mettere a disposizione saranno quelli utili per la copertura della quota del 70% (legge 186/2003), cioè circa 4.600 cattedre. Inoltre, anche la Cei sarebbe interessata alla procedura concorsuale.

A tal fine il concorso dovrà essere organizzato in tempo utile al fine di evitare l’attivazione dell’applicazione del comma 131 (divieto di superare i 36 mesi).