Home Alunni 750 euro per prepararsi agli esami

750 euro per prepararsi agli esami

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Uno studente su dieci spenderà oltre 750 euro per prepararsi agli esami di stato. Lo sostiene Skuola.net che ha sondato oltre 1.700 studenti.

Circa 1 su 5, invece, sborserà una cifra inferiore ai 750 ma superiore ai 100 euro.

Il 69% spenderà poco o niente in vista dell’esame.

Numeri nella normalità

Numeri, precisa la testata degli studenti,  che però non devono spaventare, soprattutto se confrontati con la dimensione del mercato delle lezioni private in Italia, che annualmente muove un giro d’affari stimato tra il mezzo miliardo e il miliardo di euro.

Le cause che richiedono le ripetizioni

Tra i fruitori delle lezioni private, il 32% accusa la scuola dello scarso livello raggiunto, il 18% fa autocritica e si attribuisce la responsabilità, mentre circa il 16% è spinto dal desiderio di migliorare l’esito finale dell’esame. Tutto questo nonostante negli ultimi anni le probabilità di “bocciatura” all’esame sono praticamente pari allo zero.

Ma altre spese vanno aggiunte: il contributo scolastico (sulla carta volontario) per l’iscrizione all’esame, che è richiesto al 55% dei ragazzi e che nella maggior parte dei casi rimane sotto i 60 euro, ma che in 1 caso su 4 li supera abbondantemente.

Fra le altre spese anche testi specialistici

Ci sono, inoltre, eventuali testi per il ripasso e materiale extra per la preparazione: acquisti, questi, messi in preventivo dal 32% del campione, con un costo che si aggirerà attorno ai 30 euro. Scaricare App a pagamento specifiche è stato messo in conto dal 6%. Mentre il 10% si sta rivolgendo ai corsi di recupero predisposti per l’occasione. E c’è qualcuno – il 37% degli intervistati – che è disposto a sborsare una discreta cifra persino per finire la tesina o addirittura per comprarla. Tra questi, 1 su 3 arriverà a spendere più di 30 euro per avere il lavoro già fatto.

Secondo i dati di Skuola.net la percentuale di studenti e genitori che cercano lezioni private sulla rete è passata dal 6% del 2016 al 16% del 2018.