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A Brescia discriminati i rom

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”Ingiustificabile, oltre che illegittima, la decisione dell’amministrazione comunale di sospendere il servizio di scuolabus per i minori residenti nei due insediamenti rom e sinti della periferia bresciana e di inibire l’accesso alla scuola materna ai bambini provenienti da famiglie non in regola con il pagamento del servizio di refezione. Ne’ i pretestuosi ritardi nel pagamento dei servizi da parte delle famiglie interessate, che evidentemente vivono una condizione di grave disagio socio-economico, possono giustificare scelte del genere.
Scelte palesemente discriminatorie e ancora più grave perchè colpiscono direttamente i bambini, il cui diritto all’istruzione viene pesantemente menomato.
La popolazione rom presente nel nostro paese versa in una condizione di gravissimo isolamento ed estrema ghettizzazione, lungi dall’essere risolta con i provvedimenti di emergenza adottati negli ultimi anni. Il percorso scolastico, per i bambini che vivono nei campi, ha un valore enorme, perchè rappresenta l’uscita dal ghetto e la scuola il luogo dove si realizza l’integrazione.
Simili provvedimenti rimandano subito a quella politica che, a tutti i livelli, sia a destra che a sinistra, specialmente in periodo di campagna elettorale, cavalca la solita propaganda sulla sicurezza e ipocritamente rigorosa e, pur di guadagnare consenso facendo leva sui sentimenti più retrivi della popolazione, non si fa scrupolo di calpestare i diritti dei più deboli.
Ci auguriamo che non sia questo il caso e per questo chiediamo all’amministrazione comunale bresciana di tornare indietro sui suoi passi e ripristinare senza indugio il diritto dei bambini rom e sinti di Brescia a frequentare la scuola.
Invitiamo, inoltre, il Ministro dell’Istruzione ed il Ministro della cooperazione internazionale e l’integrazione ad intervenire immediatamente sulla vicenda”.