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“Addiopizzo” con gli occhiali, a Palermo

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Dopo l’esperienza del 2007 di ‘Palermo vista racket’, questionario sulla percezione della mafia da parte dei commercianti, questo progetto, iniziato a febbraio scorso, è rivolto ai ragazzi di 35 scuole palermitane che insieme agli insegnanti girano per il proprio quartiere scattando anche fotografie. Volontari di Addiopizzo e insegnanti spiegano agli alunni  la ”spartizione mafiosa” del territorio.
I risultati saranno presentati alla conclusione dell’anno scolastico.
Valentina Camarda, volontaria che si occupa del gruppo scuole, dice: “Il senso era indagare la realtà per cambiarla e a questo progetto se ne collega un altro già concluso e pensato in vista delle amministrative, per risvegliare nei ragazzi l’importanza della politica”.
Il titolo di quest’altra indagine, che ha invece coinvolto 7 istituti superiori di Palermo più la scuola media Antonio Ugo, è la “Qualità del consenso” in omaggio al celebre discorso dell’imprenditore Libero Grassi.
“Oltre ai video”, dice sempre Camarda, “abbiamo mostrato alcuni testi ai ragazzi e per spiegare loro la Costituzione abbiamo utilizzato il discorso di Pericle agli ateniesi. Alla fine gli studenti hanno capito che la politica è una cosa bella”.
Alcuni di loro ieri hanno mutuato dal testo teatrale di Paolo Rossi, “Sogno all’incontrario”, le caratteristiche di una Palermo ideale e le hanno lette ieri ai candidati a sindaco nel confronto moderato da Addiopizzo. Tra queste, “Una città senza racket ed estorsioni, con gli autori delle stragi in carcere e dove nessuno può rubare i sogni dei giovani”.