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Ai prof siciliani le parole di Faraone non bastano: serviva un piano per evitare l’esodo

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Sui trasferimenti al Nord, non sembrano aver prodotto i risultati sperati dal Governo le rassicurazioni del sottosegretario Davide Faraone fatte nel corso della Festa dell’Unità a Catania.

All’indomani delle parole del “renziano”, che ha annunciato l’investimento “già a settembre di 320 milioni di euro dei fondi Pon per il tempo pieno e questo comporterà di conseguenza più posti in organico per gli insegnanti” che così potranno trovare posto nell’Isola, sullo stesso argomento arrivate le proteste dei politici dell’opposizione. Secondo i quali, al di là delle promesse, i docenti siciliani, come tutti quelli del Sud, sarebbero discriminati.

Molto forti sono state le proteste di Antonio Venturino (Psi), vice presidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana, “in Sicilia come nel Mezzogiorno esiste un’emergenza legata alla situazione dei docenti assunti a tempo indeterminato, grazie alla ‘Buona Scuola’ del Governo nazionale, a cui tutti, a partire dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, vogliono mettere il silenziatore, evidenziando che a fronte di un lavoro a tempo indeterminato forse vale la pena anche essere sradicati dalla propria terra“.

Per il socialista, “le problematicità di cui parla Faraone avrebbero dovuto essere affrontate per tempo e gestite non con la solita logica italiana, quella dell’emergenza”.

Venturino sostiene che occorreva “un piano specifico, proprio per evitare l’esodo indiscriminato di migliaia di insegnanti i cui trasferimenti dal Sud al Nord sono stati gestiti da un algoritmo, che ha inevitabilmente commesso migliaia di errori. Tantissimi sono gli insegnanti che hanno dovuto sobbarcarsi dall’oggi al domani una destinazione al Nord, con famiglie divise, genitori che si sono dovuti allontanare dai figli, figli che hanno dovuto seguire all’improvviso i genitori per spostarsi in un’altra città. E se è vero che tutto questo accade al prezzo di mettere fine al precariato per avere la certezza del ruolo, sarebbe opportuno riflettere anche sul costo sociale che la mobilità sta comportando“.

Venturino annuncia, infine, che chiederà “un’audizione sul tema all’assessore regionale all’Istruzione Bruno Marziano”, al fine di “utilizzare come insegnanti di sostegno molti di questi docenti abilitati per altro, per consentire loro il rientro in Sicilia”.

 

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