
Il Senato ha approvato il disegno di legge n° 180 che nel trattare la problematica concernente gli alunni con alto potenziale cognitivo dopo averne definite le caratteristiche, affronta i seguenti temi:
• Come garantire il suo diritto alla formazione e all’istruzione;
• Come deve organizzarsi la struttura scuola;
• Come deve essere ufficialmente riconosciuto l’alunno con alto potenziale cognitivo;
• Quali misure didattiche attivare a scuola, al fine di soddisfare il diritto formativo e istruttivo degli alunni con alto potenziale cognitivo.
Chi è l’alunno con alto potenziale cognitivo
Secondo quanto emerge dal testo della legge, l’alunno con alto potenziale cognitivo è il soggetto che nel corso degli studi, manifesta, in una o più aree, una maggiore e più veloce capacità di apprendimento e un precoce raggiungimento di livelli specifici di competenze e di conoscenze rispetto ai coetanei con un grado pari di scolarizzazione
Come garantire il suo diritto alla formazione e all’istruzione
Al fine di garantire il diritto formativo e istruttivo dell’alunno con alto potenziale cognitivo, la normativa prevede e indica come primo momento la modalità di riconoscimento che il docente assieme allo psicologo scolastico, ove presente, nell’individuare un alunno con un presunto alto potenziale cognitivo, devono avvisare i genitori al fine di procedere a uno specifico riconoscimento da parte di specialisti del settore.
Riconoscimento dell’alunno con alto potenziale cognitivo
Quando la scuola individua un alunno con alto potenziale cognitivo e lo comunica alla famiglia, questa può, anche autonomamente, rivolgersi a uno specialista (neuropsichiatri infantili, psicologi, psichiatri specializzati nel settore), o far effettuare il riconoscimento presso le strutture del servizio sanitario nazionale, o presso associazioni che si occupano di alto potenziale cognitivo, istituite in Italia o in altri Stati membri dell’Unione europea, riconosciuti dal Ministro dell’Istruzione e del Merito.
Qualora il riconoscimento fosse stato eseguito da esperti su richiesta della famiglia, questa ha il compito di comunicare alla scuola l’esito, al fine di poter predisporre un PDP (Piano Didattico Personalizzati), mentre qualora il riconoscimento fosse stato eseguito dall’ASL, per quest’ultima vige il dovere di comunicarlo alla scuola e alla famiglia.
Compito della scuola
Al fine di realizzare l’inclusione degli alunni con alto potenziale cognitivo, la legge ha disposto alcune misure per la scuola al fine di:
• Comprendere e soddisfare i bisogni relazionali ed emozionali degli alunni con alto potenziale cognitivo;
• Garantire il loro diritto alle pari opportunità di formazione e istruzione;
• Promuovere lo sviluppo delle loro potenzialità;
• Incoraggiare il loro successo scolastico;
• Commisurare il loro rendimento scolastico alle potenzialità di cui sono dotati:
Modalità organizzative scolastiche
Per raggiungere le suddette finalità la legge dispone che per ogni istituzione scolastica di ogni ordine e grado individui un insegnante referente che dopo aver svolto della formazione e sostenuto un esame finale, sia in grado di riconoscere detti alunni, di comunicarlo alla famiglia al fine di sottoporre l’alunno ad accertamento.
Compiti del referente
Il docente referente, ultimata la formazione e superato l’esame finale, riceve un certificato di abilitazione all’esercizio della funzione di referente per l’alto potenziale cognitivo con il compito di adottare piani didattici personalizzati e stabilire, d’intesa con le famiglie, che i medesimi alunni siano ammessi a una classe superiore a quella da essi frequentata per la frequenza di una o più discipline così come previsto dal DPR 275/1999 che consente flessibilità didattica e organizzativa, inclusa l’articolazione del gruppo classe.
Scuola, famiglia e specialisti
Al fine di promuover il diritto alla piena formazione e istruzione dell’alunno con alto potenziale cognitivo, la legge oltre a prevedere una stretta collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti, dispone che siano effettuati dei corsi di formazione per i docenti al fine di essere in grado di predisporre un PDP adeguato ai soggetti con alto potenziale cognitivo.
Misure didattiche
All’inizio di ciascun anno scolastico, in accordo con le famiglie, per gli alunni con alto potenziale cognitivo sono adottati piani didattici personalizzati, nei quali si tiene conto dei bisogni, relazionali ed emotivi, degli interessi e delle attitudini di ciascun alunno e di eventuali bisogni educativi speciali come prevede la Direttiva 27/12/2012 sui BES, nel proporre percorsi personalizzati anche per alunni con alto potenziale cognitivo.
Piani didattici individualizzati
I piani didattici personalizzati possono, altresì, prevedere la frequenza di una classe superiore per l’apprendimento di una o più discipline, l’arricchimento, l’approfondimento e l’unificazione di una o più discipline previste dal programma di studio della classe frequentata dall’alunno e il ricorso a metodi di apprendimento individuali oltre a prevedere gruppi di lavoro e di studio costituiti da alunni con alto potenziale cognitivo che frequentano la stessa classe o classi diverse. Alfine di valorizzare il merito individuale dell’alunno. Così come prevede la Legge 107/2015: che prevede la valorizzazione del merito e le potenzialità degli studenti, promuovendo percorsi individualizzati.



