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Alunni disabili, possono essere fermati allo scrutinio finale: è la proposta del CSPI

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Secondo il CSPI l’OM sulla valutazione degli alunni dovrebbe prevedere una norma specifica per gli alunni con disabilità certificata in modo da consentire ai consigli di classe di non ammetterli alla classe successiva.
Il Consiglio, infatti, nel formulare il parere in questione ha previsto l’aggiunta di un apposito comma all’articolo 5.
Questo il testo integrale della modifica: “Per gli alunni con disabilità certificata che frequentano le classi del primo e secondo ciclo, in presenza di situazioni didattiche di particolare difficoltà o che comunque attengano ai processi di crescita e di inclusione, il Consiglio di classe competente, sentite le famiglie e in coerenza con il PEI, può motivatamente deliberare la non ammissione alla classe successiva, fermo restando, per quanto attiene agli alunni maggiorenni che frequentano classi del secondo ciclo, il diritto alla frequenza scolastica con l’ausilio del docente di sostegno, limitatamente al ciclo quinquennale degli studi”.
La possibilità che la modifica venga accolta dalla Ministra appare però molto ridotta perché il decreto scuola, all’esame del Senato proprio in questi giorni, prevede esplicitamente l’ammissione alla classe successiva di tutti gli alunni, senza eccezioni di sorta.

Meno complicata appare invece un’altra importante modifica contenuta nel comma 3 dell’articolo 3 volta ad eliminare il voto numerico nella scuola primaria: “Nella scuola primaria la valutazione finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, è espressa attraverso un giudizio articolato che evidenzi il percorso di apprendimento e i risultati raggiunti in termini di autonomia e sviluppo, sia a livello generale che nelle discipline che sono state oggetto di insegnamento”.

In questo caso la proposta del CSPI potrebbe essere accolta anche in relazione ad un emendamento al decreto scuola che presentato dalla senatrice Vanna Iori e che sarà discusso nei prossimi giorni nella Commissione Cultura del Senato.