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Alunno bocciato, i genitori ricorrono al Tar: colpa dei compagni bulli e dei docenti che non sono intervenuti

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Il figlio viene bocciato, ma per i genitori è tutta colpa dei compagni che lo hanno sottoposto ad atti di bullismo e anche dei docenti che non sono intervenuti. Ora, del caso si occuperà il Tar, proprio a seguito del ricorso presentato dalla famiglia.

I fatti

I fatti sono avvenuti in una scuola media della provincia di Reggio Emilia, ha scritto il 22 giugno Il Resto del Carlino.

Dinanzi agli atti di bullismo, verificatisi nella prima parte dell’anno scolastico, i genitori sostengono che il ragazzino avrebbe reagito distaccandosi dallo studio, con sbalzi d’umore, perdita di motivazione e aggressività immotivata.

La bocciatura sembrerebbe meritata, ma…

La bocciatura non sembra in discussione visti i voti ottenuti durante gran parte dell’anno scolastico, ma il punto è accertare le motivazioni di quelle valutazioni negative.

“Gli episodi di bullismo nei suoi confronti – dice la madre del giovane al quotidiano locale – sono iniziati all’avvio dell’anno scolastico: percosse, danneggiamento di materiale scolastico e del vestiario, merendine nascoste, offese… Una volta è stato perfino spinto dalle scale, ma di fronte alle ferite ci aveva raccontato di essere inciampato da solo. Solo tempo dopo abbiamo saputo la verità”.

Docenti non puniti?

A seguito del colloquio dei familiari del giovane con il dirigente scolastico, i genitori hanno accertato un cambiamento della situazione. Ma ormai era troppo tardi. E tra le lamentele vi sarebbe anche il mancato intervento del preside, anche attraverso eventuali sanzioni disciplinari, verso anche quei docenti che, a loro dire, non avrebbero fatto nulla per sanare la situazione.

“Dobbiamo dare atto al dirigente – ha dichiarato ancora la madre dell’alunno – che dopo il colloquio i casi di bullismo sono terminati, ma non ci risultano provvedimenti nei confronti dei bulli e neppure degli insegnanti che non erano intervenuti”.