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Anci: il decreto sui libri digitali poteva aspettare, i “nodi” sono edilizia e precari

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Perché non ci si concentra su edilizia e personale precario? La scuola ha ben altre priorità che l’introduzione dei libri digitali. È questo il senso dell’intervento di Antonio Satta, componente dell’ufficio di Presidenza dell’Anci e segretario del’Unione Popolare Cristiana (Upc), a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale attraverso cui il responsabile del Miur, Maria Chiara Carrozza, ha previsto un’introduzione graduale dei testi scolastici in formato digitale e un riduzione iniziale del 10% della spesa delle famiglie.
“Ministro – ha detto Satta, rivolgendosi proprio alla Carrozza – siamo contenti che la scuola introduca, seppur per una minoranza, i libri elettronici. Ma quando risolverà concretamente i problemi dell’edilizia scolastica, della valanga di precari che seppur bravi insegnanti non possono portare avanti la continuità didattica?” Sottolineando che i Comuni “sono in prima linea in questa battaglia”, Satta accenna, ad esempio, ai casi della Guicciardini e della Manzoni di Roma, dove “ci sono stati errori clamorosi nel formare le classi”. “In altri centri, soprattutto nei più piccoli – aggiunge – gli edifici cascano a pezzi e a metterci la faccia sono in primo luogo i sindaci. Serve – conclude – un piano speciale per la scuola, magari tagliando qualche F35”.