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Anticipi nella materna: intesa raggiunta in Basilicata

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E così, in attesa che sindacati, associazioni professionali e Anci raggiungano un accordo a livello nazionale, in Basilicata la questione degli anticipi nella scuola dell’infanzia ha già trovato una soluzione.
L’intesa è stata sottoscritta il 27 giugno dai tre sindacati confederali, dallo Snals e dalla Direzione Regionale e prevede che a partire da settembre nelle scuole dell’infanzia vengano accolti i bambini nati nei mesi di gennaio e febbraio del 2003 in sezioni numericamente ridotte. Per ogni bambino anticipatario la sezione verrà formata con tre bambini in meno: in pratica le sezioni con un anticipatario avranno 25 iscritti, quelle con 2 ne avranno 22 e quelle con 3, 19.
L’accelerazione registrata in Basilicata è dovuta soprattutto al fatto che in questa regione c’è il rischio di chiudere decine e decine di sezioni a partire dal prossimo settembre: i bambini del 2003 sono dunque un’ancora di salvezza per evitare tagli troppo consistenti sugli organici.
“L’accordo – ci spiega il segretario regionale di Cgil-Flc Luciano Liscio – potrebbe diventare operativo già da settembre nelle due città capoluogo, Potenza e Matera e forse anche in qualche altro Comune che ha già dato la propria disponibilità ad adeguare strutture e risorse per rendere possibile la sperimentazione”.
A questo punto, per attivare la sperimentazione, i collegi dei docenti dovranno adottare il progetto didattico educativo adeguato alle esigenze dei bambini più piccoli, mentre gli organismi collegiali dell’istituzione scolastica dovranno deliberare le risorse da destinare a tale progetto.
Come previsto dalla bozza di accordo nazionale in fase di definizioni, anche i Basilicata l’assegnazione delle unità di collaboratore scolastico sarà effettuata con priorità ai plessi con sezioni che accolgono alunni anticipatari; l’accordo prevede anche che le parti interessate mettano a disposizione adeguate risorse per la realizzazione di iniziative di formazione rivolte agli insegnanti impegnati nella sperimentazione.
L’Anci, a sua volta, solleciterà i Comuni a realizzare interventi sulle strutture edilizie e sui servizi accessori oltre che a almeno una figura di  assistente fisico per ciascun plesso coinvolto dalla sperimentazione.