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Anticipi nella scuola dell’infanzia: accordo Anci-sindacati

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Sul problema degli anticipi nella scuola dell’infanzia la soluzione sembra più vicina: l’Anci e il Coordinamento nazionale per le politiche dell’infanzia (di cui fanno parte anche sindacati confederali e Snals) hanno sottoscritto in questi giorni un’intesa finalizzata a dare una risposta alle richieste delle famiglie senza per questo abbassare il livello qualitativo del servizio scolastico.
Il documento precisa che gli anticipi saranno possibili solo ad alcune condizioni inderogabili:
parere favorevole dell’ente locale,
disponibilità dell’organico necessario,
delibera del collegio dei docenti di approvazione di un progetto didattico adeguato alle esigenze educative dei bambini più piccoli,
promozione di attività formative rivolte al personale docente e ATA coinvolto,
impegno da parte dell’Istituzione scolastica di assegnare i collaboratori scolastici ai plessi tenendo conto della presenza di bambini più piccoli.
Fra le condizioni non viene più indicata la conclusione della trattativa sindacale sull’art. 43 sulle nuove figure professionali nella scuola dell’infanzia, ma i sindacati hanno voluto aggiungere una nota a verbale con la quale si chiarisce che la conferma dell’intesa sarà subordinata all’attuazione della sentenza della Corte Costituzionale del 7 luglio scorso, in cui si sancisce che per l’attuazione degli anticipi il Miur dovrà sentire la Conferenza unificata Stato–Regioni.
Secondo i sindacati, nelle scuole in cui saranno accolti bambini di età inferiore a tre anni non potranno essere inseriti più di tre bambini under tre per ogni sezione che, a sua volta, dovrà essere formata da non più di 19 bambini.
Qualora la scuola preveda l’organizzazione di sezioni omogenee per età, la sezione dei treenni che accoglie anche i bambini di due anni e mezzo potrà avere un numero massimo di 15 bambini; ulteriori riduzioni potranno essere previste per le sezioni che accolgono bambini disabili.
L’intesa fra Anci e sindacati è solo un primo passo perché a questo punto è necessario che le “regole” previste dall’accordo vengano in qualche modo recepite anche dal Ministero e della diverse direzioni regionali; proprio per questo i sindacati si sono impegnati a richiedere incontri a livello territoriale in modo da dare attuazione all’intesa stessa.
Il documento sottoscritto dall’Anci e dal Coordinamento nazionale rappresenta in ogni caso una svolta decisiva in quanto implica di fatto l’accettazione di una delle innovazioni più significative della legge n. 53 del decreto n. 59: se l’intesa dovesse produrre effetti concreti la tesi di abrogazione della legge n. 53 ne risulterebbe decisamente indebolita.