Home Attualità Arrivano i banchi monoposto, ma l’entusiasmo è fuori luogo

Arrivano i banchi monoposto, ma l’entusiasmo è fuori luogo

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La notizia del giorno è indiscutibilmente la consegna dei primi banchi monoposto ad una scuola di Codogno, la città dove, a febbraio, vennero evidenziati i primi casi di Covid-19.
L’evento è stato annunciato con grande enfasi dallo stesso Commissario straordinario Domenico Arcuri:  “Si è conclusa la consegna delle sedie e dei banchi monoposto necessari per la riapertura in sicurezza di tutte le scuole di Codogno, Alzano Lombardo e Nembro. Sono stati consegnati 799 banchi monoposto tradizionali e 342 sedie che soddisfano integralmente il fabbisogno di tali arredi richiesti dai dirigenti scolastici dei tre comuni”.

Le immagini diffuse sono per la verità deludenti perché mostrano normalissimi banchi monoposto “vecchio stile” certamente utili e funzionali ma sui quali non ci pareva il caso di imbastire una notizia di rilevanza tale da richiamare l’attenzione delle più autorevoli testate nazionali e dei telegiornali di tutte le reti.
Oltretutto, se la vogliamo vedere in termini numerici diciamo che oggi sono stati consegnati un migliaio di pezzi sui 3 milioni previsti: in pratica meno dell’uno per mille del totale.
Insomma, molta enfasi sia da parte del Commissario sia da parte dei mezzi di informazione per un intervento che, in questa fase, non coinvolge però direttamente il Ministero, dal momento che Domenico Arcuri ha avuto un incarico che gli consente di operare in piena autonomia.
Ovviamente lungi da noi il voler “gufare” o sminuire l’operazione, ma ci sembra doveroso osservare che si sta parlando del rinnovo degli arredi scolastici e cioè di un intervento di ordinaria manutenzione.
Per capire come proseguirà la consegna dei banchi la nostra redazione ha tentato un contatto con gli uffici del Commissario straordinario senza però riuscire ad avere risposte precise, se non che si procederà lunedì 31 anche in altre località, dalla provincia di Bolzano, dove le scuole riapriranno il 7 settembre, fino a Bergamo, Brescia, Piacenza e Treviso”.

Allo stato attuale delle cose possiamo comunque dire che l’operazione andrà avanti ancora per diverse settimane e difficilmente si potrà concludere prima della fine del mese di ottobre (ma c’è chi parla addirittura di fine 2020).