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Articolo 43: a che punto è la trattativa?

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Che fine ha fatto la trattativa sindacale sull’articolo 43?
I sindacati tacciono e la stessa Amministrazione sembra imbarazzata a parlarne.

Ma da quel poco che trapela si può tentare di ricostruire uno scenario attendibile.
Intanto c’è una prima certezza: più di un mese fa, constatato che le posizioni erano insanabilmente distanti, l’Aran aveva rinviato il problema al Ministro. Si pensava che in poche settimane – con la legge finanziaria approvata – il Governo avrebbe rilanciato una nuova proposta; ma così non è stato.

Intanto pochi giorni fa il Ministro ha convocato i sindacati per aprire il confronto sul problema della riforma del secondo ciclo di istruzione; anche per la scuola superiore – guarda caso – si parla di insegnante con funzione tutoriale e di portfolio e questo complica non poco l’intera vicenda, anche perché sono ormai molte le scuole superiori nelle quali, da tempo, esistono gli insegnanti-tutor.
Ma la vera svolta potrebbe essere legata alla trattativa sul secondo biennio economico del contratto: Ministro e sindacati potrebbero infatti trovarsi di fatto d’accordo sul discutere la vicenda del tutor e delle nuove figure professionali per la scuola dell’infanzia all’interno del contratto economico.

Non a caso la circolare n. 90 sulle iscrizioni, parlando della scuola dell’infanzia, non fa esplicito riferimento alla conclusione della vertenza sull’art. 43 – come invece era accaduto con la circolare n. 29 del 2004 – dando quasi per scontato che la questione dell’art. 43 possa essere affrontata all’interno di una trattativa di più ampio respiro.
E – leggendo con attenzione i comunicati sulla circolare 90 – ci si rende conto che gli stessi sindacati si stanno limitando a ribadire la necessità che nella scuola dell’infanzia le iscrizioni venga accolte solo dopo aver esaurito le liste d’attesa e in pieno accordo con gli enti locali, mentre gli accenni alla questione contrattuale sono molto sfumati: sembra insomma che ci sia già una sorta di accordo, non scritto, di accantonare una volta per tutte la trattativa sull’art. 43 per aprire una vertenza più complessiva.
Vertenza che però avrà una prima fase di natura politica, al tavolo del Ministro e non presso la sede dell’Aran. Il tentativo del Governo potrebbe essere quello di disarticolare il fronte sindacale e far uscire allo scoperto le singole posizioni. E allora la compattezza dei confederali potrebbe poco per volta sgretolarsi.

Senza dimenticare che ad aprile si apriranno le urne per il voto regionale ed il Governo potrebbe avere tutto l’interesse ad arrivare alla scadenza elettorale con un bel contratto firmato.