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Assemblee sindacali per anestetizzare i docenti

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Lo sostengono i Partigiani della Scuola Pubblica che accusano i confederali di usare ogni strumento per sviare l’attenzione dei docenti.

E’ assolutamente impietosa l’analisi che i Partigiani della Scuola Pubblica fanno delle assemblee sindacali in corso in queste settimane.
Le assemblee, convocate dai 4 sindacati firmatari del contratto integrativo sulla mobilità, sono – secondo di i “Partigiani” , l’occasione per somministrare a tutti i partecipanti massicce dosi di morfina allo scopo di anestetizzare i docenti e di impedire loro di vedere la realtà dei fatti.
“Il loro unico intento – scrivono i Partigiani nel loro comunicato – è quello di attrarre nuovi iscritti e rafforzare la fiducia degli iscritti rimasti, offrendo indicazioni operative su come barcamenarsi fra le nuove regole della mobilità, quelle nuove regole alle quali essi stessi hanno contribuito accettando i diktat del MIUR”.

 

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In pratica nel corso delle assemblee si tenterebbe di sviare l’attenzione degli insegnanti e di impegnare “le menti degli astanti nell’arte pratica dell’arrangiarsi nella selva della burocrazia e delle complesse fasi di questa mobilità, zig zagando miseramente fra gli ambiti infernali”.  
E che il contratto sia una vera e propria “fregatura” per i docenti sarebbe dimostrato inequivocabilmente dal fatto che lo stesso sottosegretario Faraone ha dichiarato di essere soddisfatto della firma dei sindacati.
Sulla questione della chiamata diretta i Partigiani non hanno dubbi e sono convinti che il meccanismo aprirà la strada alla corruzione e all’abuso legalizzato.
Senza  considerare le vere e proprie falsità che – sempre secondo i Partigiani – verrebbero propinate nelle assemblee:  “Quando qualcuno ha osato chiedere: chi deciderà quale docente andrà su potenziamento e quale su cattedra curricolare, è stato finanche risposto in modo rassicurante che il collegio dei docenti fisserà i criteri” (come è noto – al contrario la legge attribuisce tale compito al dirigente scolastico).
“Tutto ciò – concludono con sarcasmo i Partigiani – sta a dimostrare ancora una volta che le OO.SS. Confederali hanno subito una trasformazione genetica: le loro assemblee non sono più il luogo dove ci si poteva esprimere in libertà, ma un clone di quelle sedi in cui si è uccisa la democrazia e la dignità dei lavoratori”. 

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