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Assunzioni, arriva anche l’ok del Consiglio dei ministri

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Continua, a ritmo serrato, l’iter di avvicinamento per le immissioni in ruolo già dal 1° settembre di 67.000 precari: il 28 luglio il Consiglio dei ministri ha dato il suo assenso all’intesa sottoscritta all’Aran dai i sindacati autorizzando il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione ad esprimere il parere favorevole del Governo sull’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto Scuola. Si tratta di un passaggio importante per stabilizzazione dei precari, che giunge nove giorni dopo l’intesa all’Aran.

Soddisfatti i sindacati firmatari di quell’accordo. Ad iniziare da Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, che ha sottolineato come il via libera del Governo sia giunto “nel corso del primo Consiglio dei ministri utile. Il rispetto di tempi rapidi è necessario per consentire, entro il 31 agosto, le 67 mila immissioni in ruolo previste. Il passaggio successivo – ha continuato Di Menna – prima della firma definitiva, sarà quello della registrazione da parte della Corte dei Conti che auspichiamo altrettanto rapida”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola: “è una richiesta che abbiamo sostenuto con forza e alla quale si dà oggi la risposta che attendevamo. Ora è importante – ha aggiunto il leader della Cisl Scuola – che si proceda altrettanto rapidamente alla definizione dettagliata delle disponibilità, perchè alla definitiva sottoscrizione dell’accordo deve seguire immediatamente l’avvio delle operazioni di assunzione”.
Operazioni che, a quanto ci risulta, il dicastero di viale Trastevere sta predisponendo con estrema velocità: la suddivisione dei contingenti regionali, sulla base dei posti vacanti e suddivisa per classi di concorso, sarebbe in dirittura d’arrivo. Provvidenziale, comunque, è stato lo slittamento, tramite il Decreto Sviluppo approvato il mese scorso, al 31 agosto dei tempi massimi per l’espletamento delle procedure di immissione in ruolo. I veri nodi, al momento, rimangono quelli della scelta delle graduatorie da cui attingere i nominativi per le assunzioni (varranno solo le nuove appena aggiornate?) e capire se i vari Usp avranno la possibilità pratica di verificare titoli e servizi di tutti i convocati per le immissioni in ruolo, come richiesto a gran voce prima dal senatore leghista Pittoni e poi dai precari che si sono visti scavalcati a seguito degli ultimi trasferimenti a “pettine”.