Home Precari Assunzioni in più fasi: ‘i precari non ci cascano’

Assunzioni in più fasi: ‘i precari non ci cascano’

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Fasi 0, A, B, C: fare credere ai precari che quest’anno il piano di assunzioni è davvero straordinario. Questo l’obiettivo del governo Renzi: gettare fumo negli occhi di tanti giurassici supplenti.

I Cobas di Torino spiegano invece perché le assunzioni non hanno proprio niente di straordinario, anzi sono le solite ordinarie immissioni.

In un ironico comunicato il sindacato scrive: “Ricordiamo tutti il “tormentone” di Renzi e company su tutti gli organi di stampa: “siamo l’unico Governo che vuole immettere in ruolo 100.000 precari… non riusciamo a capire perchè i sindacati sono contrari…”. Era questa l’unica cosa che riuscivano a dire sul disegno di legge che si apprestavano a votare, quando tutti/e sapevamo che questo era solo un ricatto e che i posti “assegnati” non coprivano affatto il reale fabbisogno delle scuole; ma questo metodo ha funzionato, il 25 giugno 2015 al Senato, la scuola nata dall’Assemblea Costituente (insediatasi proprio il 25 giugno del 1946), ha vissuto il suo ultimo respiro”.

Se poi approfondiamo l’aspetto delle assunzioni, i giochi sono chiari: “Renzi aveva promesso 150.000 immissioni in ruolo ma ne fa poco più di 100.000. Vorremmo ricordare a tutti/e che il Governo italiano era stato condannato dalla commissione europea per ‘l’abuso dei contratti a termine di cui si fa un uso smodato’ e avrebbe dovuto, comunque, garantire le immissioni in ruolo. Nel concreto, però, tantissimi docenti resteranno fuori dalle immissioni (circa 60.000 posti dell’organico di fatto tra comuni e sostegno) sia inseriti in GAE che tutti gli altri in possesso dell’abilitazione e del requisito europeo.”

Illusorio e pericoloso anche il fatidico gioco delle fasi, cui oggi tutti i precari sono chiamati. Che senso ha infatti distinguere tra fase 0 e fase A? Forse solo per il gusto di creare ansia profonda nell’animo di tanti precari ormai quarantenni e più? I Cobas Torino sottolineano: “Ci è davvero difficile capire quale sia la differenza delle due fasi (0 e A) quando si tratta delle normali assunzioni su posti di diritto che avvenivano regolarmente ogni anno per il turn-over. Forse, eufemismo, è far capire ai precari che si sta facendo qualcosa di “straordinario”… Ma chi ci casca?”

Ingannevole anche la cosiddetta Fase B, che viene fatta passare come un gran numero di posti aggiuntivi usciti, come per magia, dal cappello del prestigiatore: “I docenti che non sono stati oggetto di individuazione nella fase zero e nella fase A e che intendono partecipare alle fasi della procedura nazionale devono presentare un’unica domanda (per le successive fasi B e C) attraverso istanze on line del sito ministeriale. In particolare la fase B riguarda i posti in organico di diritto rimasti vacanti dopo le operazioni provinciali (ancora le cattedre di diritto?? Ma c’era proprio bisogno di un’altra fase?).

E’ utile, infatti, chiarire a tutti i precari e a tutti quelli che credevano alla “storiella” renziana che i posti disponibili in questa fase NON SONO POSTI “AGGIUNTIVI” A QUELLI DELLA FASE 0 E A, ma sono solo posti eventualmente non assegnati in dette fasi per mancanza di aspiranti in GAE e nei concorsi”.

Insomma niente di nuovo sotto il sole. Tre fasi che mascherano il solito trito e ritrito procedimento degli anni precedenti ad agosto: “ Quindi parliamo ancora del contingente che negli anni precedenti veniva assegnato regolarmente ad Agosto, su posti disponibili, senza tutte queste procedure che, inevitabilmente, creeranno caos sia tra i precari che tra gli ambiti territoriali che dovranno gestire la “novità”. Occorre ribadire,inoltre, che in questa fase concorreranno per primi i docenti appartenenti al concorso 2012. Ma il Governo non voleva eliminare le GAE?”

Dulcis in fundo la fase C che riguarda i docenti che non risultano destinatari della proposta di assunzione nelle fasi precedenti i quali vengono assunti con decorrenza giuridica 1° settembre 2015 nel limite dei posti dell’organico potenziato che sarà oggetto di una apposita determinazione.

Si chiedono i Cobas: “Ma quali saranno i numeri? Chi li decide? Come saranno divisi tra le varie province e/o regioni? Boh, nessuno, al momento, può dare una risposta se non quella oramai chiara a tutti che chi usufruirà di questa fase per essere immesso in ruolo non avrà una cattedra ma sarà utilizzato come “tappabuchi” nelle scuole, alla faccia della professionalità”.

Insomma è tutto un déjà vu con una pericolosa coda: quella della fase C che potrebbe essere l’anticamera di un eterno girovagare. Con l’aggiunta che “a decorrere dal 1° settembre 2016 “i contratti di lavoro stipulati con il personale docente, educativo ed Ata presso le istituzioni scolastiche, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata di 36 mesi anche non continuativi”.

Cioè, tutti i precari che lavoreranno per più di 36 mesi saranno definitivamente licenziati: in questo modo il “democratico” Renzi aggira così la sentenza europea che impone l’assunzione dei lavoratori dopo un massimo di 36 mesi di lavoro per la pubblica amministrazione.

Ancor più grave e offensivo risulta lo stanziamento dei 10 milioni di euro in previsione di sentenze favorevoli ai ricorrenti che inevitabilmente, trattandosi di norma anticostituzionale, impugneranno il licenziamento. Caro Renzi, perché non utilizzare quei 10 milioni per aumentare le immissioni in ruolo?”

Fase 0, A, B, C… Il fumoso Governo ci prova a prendere in giro i precari. Ma chi ci casca?