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Attestati falsi di operatore socio-sanitario in cambio di 2.500 euro: in 88 a processo

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Vendevano falsi attestati di operatore socio-sanitario in tutta Italia, soprattutto nel Lazio: il titolo di studio veniva “commissionato” in cambio di una cifra variabile tra i 1.500 e i 2.500 euro. Ad essere coinvolti nell’illecito, a vario titolo, erano un numero impressionante di persone: ben 88.

Perquisizioni a raffica

Dovranno tutti presentarsi al processo: a deciderlo è stata la Procura di Milano che ha chiesto per loro, nell’ambito di una indagine che ha portato ad un alto numero di perquisizioni effettuate dai Nas di Latina che, scrive l’Ansa, è stata trasferita per competenza alla magistratura milanese.

Il pm Francesco De Tommasi, continua l’agenzia di stampa, nei giorni scorsi ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per il titolare Cooperativa Scuola Rapida srl e i responsabili di Media Project s.c.a.r.l. e di European Center School sas, accusati di associazione per delinquere.

Rastrellare ‘clienti’ interessati alla qualifica ‘facile’

I primi due dovranno difendersi dall’accusa di essere stati i promotori e il terzo solo come partecipe, per aver messo in piedi un sistema con base operativa nel capoluogo lombardo.

L’obiettivo, secondo il Pm, sarebbe stato quello di “rastrellare sull’intero territorio laziale ‘clienti’ interessati alla qualifica ‘facile’ per poter lavorare nelle strutture sanitarie”, in particolare per assistere anziani e persone bisognose di cure.