
L’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato ai microfoni de Il Corriere della Sera in merito alla sua nuova vita da dirigente scolastica di un istituto di Biella. “Posso essere sincera? Sono molto più felice di prima”, queste le sue parole.
Innanzitutto ha parlato del famoso caso dei banchi a rotelle: “Una grande fake news. Di quei banchi aveva parlato anche Piero Angela a Superquark. Ora sono nelle scuole di chi li ha chiesti, non è che li ha dati il ministero. Quella polemica fu solo propaganda. Coltelli alle spalle da cui doversi difendere, arrivano da tutte le parti. Non te li aspetteresti dal partito in cui stai, ma forse li hanno puntati più da lì che da altre parti”, ha detto.
“Non si può giudicare una persona per il suo aspetto fisico”
Poi Azzolina ha parlato delle critiche che ha ricevuto durante tutto il suo mandato: “Avevo tutta una serie di caratteristiche che evidentemente non andavano bene per la politica. Ero una donna giovane, del Sud con l’accento del Sud. E il rossetto rosso. Non si può giudicare una persona per il suo aspetto fisico, se sei carina o no, se hai il rossetto o se non lo indossi. Voglio essere giudicata per quello che ho fatto, per gli studi che ho condotto. Speravo non succedesse, ma poi ho capito che alla fine fanno contare anche l’aspetto fisico. E questo mi ha penalizzata. Cosa avrei dovuto fare? Togliermi il rossetto?”.
E, sui pregiudizi sessisti: “C’è sempre stata quella domanda rivoltante che mi ha seguito, ‘Ma come c’è arrivata lì?’. Parole che ne sottintendono altre. L’ho letta sui social, l’ho intuita anche tra colleghi in Parlamento. Nei confronti di tutte, e questo fa male. Tanto male”.
“L’istruzione in Italia è sempre stata vista come una spesa, finché non si capisce che investire nella scuola significa investire nel futuro di tutti noi, non andremo da nessuna parte. La scuola è un investimento e non è una spesa. Volevo concorsi seri e ho ricevuto minacce, ora mi sento libera”, ha concluso.
Inchiesta Fanpage, titoli comprati per entrare in Gps. Azzolina: “Mi arrivavano mail in cui mi dicevano di averlo fatto”
Sta facendo scalpore l’ultima inchiesta realizzata dal team Backstair di Fanpage.it intitolata “La Cattiva Scuola“, che mostra una realtà che fa accapponare la pelle: sistemi strutturati da tempo in cui operano avvocati e sindacati che permettono di acquisire certificazioni e titoli utili per avere punteggio nelle Gps senza studiare.
A dire la sua anche Azzolina, rispondendo al conduttore Corrado Formigli che sostiene che si tratta di pratiche diffuse e quasi “normalizzate”: “Quando ero ministra sono finita sotto scorta per due anni perché volevo per la scuola dei concorsi seri e non per soli titoli come chiedevano coloro che mi minacciavano. Perché? Perché come dimostra l’inchiesta il modo più semplice per fare un concorso”.
“Fare un concorso serio mi è costato molto, la mia vita per due anni è cambiata. Quando ero ministra avevo provato a sforbiciare un po’ il valore di quei titoli e mi arrivavano delle mail in cui mi dicevano: ‘Io ho comprato quei titoli, si rende conto che ho speso dei soldi’?”.