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Basta emendamenti ai danni dei precari, no alle modifiche del concorso straordinario bis

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I prossimi giorni le Commissioni I e XI della Camera discuteranno alcuni emendamenti al Decreto PA 44/2023 in via di conversione, che riguardano la scuola.

Lennesima occasione persa, da parte di Fratelli d’Italia, per non presentare emendamenti assurdi come quello volto a modificare il Concorso “straordinario bis” scuola, che danneggerebbe la maggior parte del precariato, gli idonei di concorsi ordinari e chi si affaccia da neolaureato al mondo della scuola.

Il Comitato PRECARI UNITI PER LA SCUOLA scrive di nuovo in rappresentanza della stragrande maggioranza dei docenti precari per manifestare la ferma opposizione all’emendamento 5.39 al DL 44/2023, presentato dall’onorevole CIANCITTO, finalizzato a modificare il Concorso “straordinario bis” scuola: “All’articolo 59 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, al comma 9-bis sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo il primo periodo è inserito il seguente: «I soggetti inclusi nelle graduatorie di merito, ma non vincitori rispetto alla posizione con cui sono collocati nelle graduatorie medesime, possono partecipare, con oneri a proprio carico, al percorso di formazione di cui al quinto periodo.»

b) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le graduatorie di merito sono integrate, nel limite delle autorizzazioni di spesa previste a legislazione vigente e nel rispetto del regime autorizzatorio di cui all’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, con i candidati ammessi alle distinte procedure e che si sono sottoposti alla prova orale. Le graduatorie sono utilizzate annualmente, ai fini dell’immissione in ruolo, sui posti che residuano alla conclusione delle ordinarie procedure di assunzione.»”.

Le forze politiche hanno già fatto un notevole sforzo, attraverso la presentazione di appositi emendamenti al Decreto Milleproroghe, offrendo ai partecipanti al Concorso “straordinario bis” la possibilità di ulteriori posti a seguito di rinuncia.

Nonostante ciò assistiamo di nuovo a infondate richieste di stravolgere quel concorso e a pressioni da parte di alcuni iscritti, attraverso stampa e social, nei riguardi degli esponenti politici, volti a invitarli ad approvare quell’emendamento privo di ogni legittimità.

Ricordiamo ancora che il bando originario del Concorso “straordinario bis” non prevede né abilitazione né graduatorie di idoneità per coloro che non risultino vincitori, essendo finalizzato a coprire solo posti rimasti scoperti da concorsi precedenti, né è previsto un voto minimo di idoneità, vale a dire che, in virtù delle modifiche richieste, TUTTI i candidati verrebbero inseriti all’interno del sistema scolastico soltanto per essersi iscritti e presentati dinanzi a una Commissione.

Pertanto, l’illegittima modifica di quel concorso permetterebbe l’abilitazione alla professione di docente e la successiva assunzione di TUTTI, senza alcun rispetto di principi meritocratici e senza una effettiva selezione, bensì per il solo fatto di essersi iscritti a una procedura concorsuale e presentati dinanzi a una Commissione, a prescindere dall’esito della prova sostenuta, oltre a modificare nella forma e nella sostanza i requisiti e le modalità del bando, provocando una vera e propria discriminazione verso i precari che, riponendo fiducia nei requisiti del bando (e quindi in un testo di legge), non si sono iscritti, ma che lo avrebbero fatto in ragione delle nuove condizioni che si intendono applicare, verso gli idonei dei vari concorsi ordinari e verso chi intende avvicinarsi al mondo della scuola, bloccando di fatto anche il reclutamento.

Le modifiche, quindi, farebbero venire meno la certezza del diritto, oltre a delineare un provvedimento ad personam.

Per questo il Comitato chiede che l’emendamento 5.39 venga stralciato e che si rifletta, invece, su un doppio canale strutturale che preveda un percorso riservato di abilitazione e stabilizzazione aperto a TUTTI i precari con almeno tre anni di servizio.

Il Comitato in diverse occasioni ha rappresentato la necessità di introdurre il sistema di un doppio canale di reclutamento, che coinvolga anche la II fascia GPS, riservato ai triennalisti, e che il prossimo DPCM, che disciplinerà i nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento, NON preveda l’accesso a numero chiuso con preselezione, e sia invece aperto a chi ha maturato almeno tre anni di servizio nella scuola statale e paritaria.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola

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