Home Attualità Basta un “ciondolo” e il Covid va giù

Basta un “ciondolo” e il Covid va giù

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Se  basta un po’ di zucchero per fare andare giù la pillola, per il segretario del Siap, sindacato ella polizia, nonché presidente di InnovaPuglia, ente che gestisce gli appalti regionali (quindi anche quelli sanitari) e l’innovazione nella regione Puglia, è sufficiente un ciondolo da appendere al collo e l’immunità al virus è garantita. La sua “lectio magistralis” in un video. 

La notizia è sul Corriere della Sera: «Un micro-purificatore d’aria che si porta appeso al collo»… «Di tecnologia israeliana»…. «Che genera “cationi” che inibiscono qualsiasi virus» e al modico prezzo di 50 euro.

In pratica costerebbe molto meno dei banchi con rotelle, dei numerosi termoscanner, dei tablet per la didattica a distanza e così via. Una sorta di uovo di Colombo o di pietra filosofale che leverebbe anche la scuola da ogni impasse, presente e futuro, e da distribuire a tutto il personale e in primo luogo agli alunni: grembiule e ciondolo insomma; oppure ciondolo e cartella. Stesso discorso per gli ospedali e per tutti i suoi addetti.

Il sindacalista tuttavia, di fronte alle valanghe di critiche e di sfottò, ha pure dichiarato di essere pronto alle dimissioni da tutti gli incarichi.

«Se mi dovesse essere chiesto dal presidente Emiliano, seppur con amarezza, sono pronto a mettere le mie dimissioni sul tavolo. Credo però che si tratti solo di una strumentalizzazione di tipo politico che spero si spenga quanto prima». 

E poi precisa ancora:  «Non ho mostrato un ciondolo, ho mostrato uno strumento per la purificazione dell’aria che usufruisce di una tecnologia d’avanguardia di base israeliana. Ho usato la parola virus, ma non ho avuto il tempo di spiegare. Non mi riferivo al covid in particolare perché non sono un esperto».

L’immunologo  Burioni su Twitter parla di una gag, postando il commento: «Pare che la pubblica amministrazione si impegni assiduamente a individuare chi ha detto la cosa più irreale sul Covid-19 negli ultimi mesi per affidargli infine un importante incarico».