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Berlino: chi paga gli stipendi degli insegnanti di religione?

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Le misure economiche universalmente più temute e detestate sono certamente i tagli alla spesa pubblica e si sa che la scuola è uno tra gli ambiti privilegiati in cui di solito i Governi operano per racimolare soldi e ossigeno.
Anche la Germania non sfugge alla regola: a Berlino e nel Brandeburgo rischia di scomparire l’insegnamento della religione, cattolica e protestante, in mancanza di adeguati finanziamenti. Il Governo berlinese ha deciso, infatti, di sopprimere dal bilancio di previsione 2005 la somma di cinque milioni di euro generalmente assegnati alle due chiese perché coprissero gli stipendi dei docenti di religione.
La coalizione di sinistra che governa la città, alle prese con una congiuntura economica difficile, ha scelto di concentrare gli sforzi verso altri corsi e progetti pilota piuttosto che finanziare una disciplina – la religione – che in tutta la Germania è obbligatoria tranne che a Berlino e nel Brandeburgo dove, invece, è facoltativa. Il provvedimento ha scatenato una reazione ecumenica delle due chiese, cattolica e protestante, che hanno deciso di unire le proprie forze per dire no a  una misura dal loro punto di vista iniqua. Manifestazioni, pubbliche letture di brani evangelici, comizi, sono alcune tra le modalità scelte per porsi all’attenzione dell’opinione pubblica, che non ha tardato a rispondere. Da sottolineare, alcune dichiarazioni di solidarietà eccellenti fatte pervenire addirittura dal presidente del Bundestag – il Parlamento federale tedesco – il quale ha dichiarato che in questi tempi in cui è sempre più difficile trovare punti di riferimento e valori positivi, l’insegnamento della religione si pone come un argine e un pungolo offerto a ciascuno per cercare di dare un senso alla propria vita
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