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Bimbo precipitato e morto, Fioramonti chiede un minuto di silenzio e recrimina: scuola sottofinanziata

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Un minuto di silenzio in ricordo del bambino morto a Milano, dopo la drammatica caduta di oltre dieci metri dalla tromba delle scale dell’istituto “Pirelli”: a chiederlo a chi opera nella scuola, il 24 ottobre, è stato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, durante Expo Training, in corso proprio nel capoluogo lombardo.

Rivolgendosi ad insegnanti, studenti e partecipanti della fiera della formazione, il titolare del Miur ha detto di essere “venuto qui a Milano in punta di piedi, mandando un messaggio da padre alla famiglia, che immagino sia straziata da una tragedia da cui non si può ripartire”.

L’accusa: personale non sempre sufficiente

Fioramonti ha colto l’occasione per rimarcare il fatto che seppure “queste tragedie possono sempre capitare” va considerato che accadono “in un contesto in cui la scuola è costantemente sottofinanziata, il personale non è sempre sufficiente: non si può fare a meno di pensare che in un contesto diverso, con maggiori finanziamenti, più personale, e delle strutture magari più adatte si sarebbero potute evitare”.

La recriminazione del ministro riguarda anche l’attuale Legge di Bilancio, a proposito della quale si è detto “preoccupato in questa fase perché, per le carte che abbiamo visto, non sembrano esserci, a nostro parere, le risorse sufficienti per la scuola”.

Incontro tra il ministro e preside della scuola “Pirelli”

Sul fronte delle indagini su quanto accaduto, va rilevato che non si sono materializzati gli avvisi di garanzia che in un primo momento sembravano imminenti.

Lo stesso ministro dell’Istruzione ha anche incontrato, in forma privata, la dirigente scolastica della scuola primaria “Pirelli”, dove era iscritto il bimbo di sei anni che ha perso la vita.

“Io rispetto moltissimo la famiglia, immagino che voglia avere il massimo della riservatezza per una tragedia di questo livello – ha detto il ministro ai giornalisti -. Questa mattina ho voluto incontrare in forma privata, anche per rispetto nei confronti della comunità scolastica, stiamo parlando di una scuola elementare, la dirigente scolastica, per portare a lei e alla sua comunità la vicinanza del ministero”.

Il caso allo studio del Miur

“Questa è una tragedia enorme e l’ho definita anche un lutto per il mondo della scuola“, ha continuato il ministro dell’Istruzione.

“Poi mi sono riservato la possibilità di dialogare con le autorità cittadine, della città metropolitana, e della sicurezza, con la magistratura siamo già in contatto per capire esattamente quale sia la maniera migliore di procedere”, ha concluso il titolare del Miur.