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Bloccare la riforma: i sindacati si dividono

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La proposta della Cgil di dichiarare guerra a chi intende bloccare la riforma è stata per ora accolta in modo piuttosto tiepido, se non addirittura ostile.
Come è noto Cislscuola già da tempo aveva  annunciato di essere ben felice di un rinvio.
Ed è di venerdì scorso il "no" pronunciato anche dalla Uil e dalla Uilscuola che pure – in molte delle ultime vicende – erano apparsi molto vicini alla Cgil.
Il segretario generale della Uil Angeletti ha infatti dichiarato: ”Questa riforma non ci piace. Noi avevamo proposto una riforma della scuola diversa, già nel 1996 ma non fu accolta".
E, a proposito di un eventuale intervento del nuovo Governo, Angeletti aggiunge: "E’ una riforma destinata a bloccarsi da sola perché non ci sono né le risorse, né le strutture per attuarla. Quindi è del tutto ininfluente che il Governo dica di volerla bloccare".
Anche Massimo Di Menna, segretario della Uilscuola, fa capire che la proposta della Cgil non trova d’accordo il suo sindacato: "La sospensione dell’applicazione della riforma dei cicli per una verifica ulteriore non sarebbe affatto un dramma; uno slittamento non è questione dirompente sulla quale mobilitare la categoria degli insegnanti".
Angeletti fa intendere anzi che una modifica del progetto di riforma sarebbe molto ben vista dal suo sindacato: "Sono convinto – ha detto infatti il leader della Uil che l’attuale riforma vada modificata in fretta, già in primavera, se non vogliamo iniziare l’anno scolastico 2002 nel caos".
Oltre tutto si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile rinvio al Governo della bozza di decreto, da parte della Corte dei Conti.
Sembra che le motivazioni siano non soltanto di merito (mancherebbe una adeguata copertura finanziaria) ma anche di metodo (l’intera procedura sarebbe viziata da alcuni errori formali non facilmente sanabili).
Comunque – in caso di parere favorevole degli organi di controllo – il Governo non avrebbe difficoltà a varare un provvedimento urgente per bloccare l’avvio della riforma e la decisione potrebbe persino essere accolta con soddisfazione di larga parte del mondo della scuola.
A questo punto la "dichiarazione di guerra" della Cgil non avrebbe più molto senso e la strategia del sindacato di Cofferati e Panini dovrebbe cambiare rapidamente.