Home I lettori ci scrivono Blocco quinquennale resta, i docenti traditi dai partiti

Blocco quinquennale resta, i docenti traditi dai partiti

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Il D.L. “Sostegni”,  approvato dal Consiglio dei Ministri, nulla ha previsto per sbloccare un assurdo vincolo quinquennale sulla mobilità imposto ai docenti neoimmessi in ruolo, in modo coercitivo e per di più retroattivo,  dalla legge 159/2019, a partire dal settembre 2020 a seguire.
Pertanto, per il prossimo anno scolastico 2021/22, in un clima già difficile, ci auguriamo di ripresa postpandemica che non sarà né facile né immediata, il Governo non tiene in nessun conto delle esigenze di migliaia di famiglie italiane che per una norma illogica resteranno separate, a volte a migliaia di Km di distanza.

Nulla hanno potuto le OO.SS. tutte contrarie al vincolo quinquennale , mancava però un provvedimento di legge che disapplicasse il vincolo almeno fino al 31 dicembre, come proposto e rappresentato al Governo dal Senatore Pittoni, ma anche da altri esponenti politici di opposizione come l’On. Ella Bucalo, in vista successivamente di un intervento abrogativo definitivo.

Questa sembrava l’unica strada per sbloccare con urgenza la situazione, vista anche la delicata contingenza della pandemia, solo se ci fosse stata la volontà politica dei partiti di maggioranza e del Ministro Patrizio Bianchi, ma a quanto pare questa volontà politica da parte dei partiti che appoggiano il governo Draghi non c’è stata in piena continuità con il governo precedente e con l’ex Ministra Lucia Azzolina strenua sostenitrice del blocco separa famiglie.

Ancora una volta i partiti si sono dimostrati insensibili e incapaci di raccogliere, rappresentare e risolvere i problemi dei cittadini, problemi che essi stessi hanno generato in un passato recente con l’approvazione di leggi illogiche, come la norma sul blocco quinquennale.
Ma stando al testo del D.L., approvato oggi a Palazzo Chigi questo non c’è  stato, nessuna apertura del Governo e del Ministro Patrizio Bianchi e a nulla vale la giustificazione che trattavasi di un provvedimento economico in cui non poteva inserirsi una norma contro il blocco. In altre occasioni è  stato fatto.

Questo provvedimento era molto atteso, anche perché è imminente l’uscita dell’O.M. che annualmente stabilisce il termine di presentazione delle domande di mobilità del personale docente e ora, per colpa di una decisione che non si è voluta prendere, alcuni docenti saranno discriminati nel non poter presentare domanda di mobilità.
I sindacati dovrebbero essere convocati la prossima settimana, e il giorno dopo l’incontro dovrebbe essere pubblicata l’OM. In quella sede potrebbe ancora esserci la possibilità per un accordo politico sindacale per disapplicare il blocco quinquennale come è già successo per gli ambiti disciplinari e la chiamata diretta prevista dalla 107, basta che ci sia la volontà politica.
Ne dubitiamo fortemente visti i precedenti. La politica non è stata all’altezza del suo compito e non ha saputo intercettare i bisogni dei cittadini.
SBC non può non condannare tutto questo e invita gli interessati a protestare nei confronti della politica e dei partiti e dei suoi esponenti che si sono dimostrati inerti e assenti nei loro confronti, convinti come siamo che l’abrogazione  del vincolo passa attraverso l’azione politica-sindacale e non attraverso i ricorsi che servono solo a far arricchire i ricorsifici.

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