Home Attualità Bullismo e cyberbullismo, decreto legislativo in Gazzetta Ufficiale: ecco cosa cambia

Bullismo e cyberbullismo, decreto legislativo in Gazzetta Ufficiale: ecco cosa cambia

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Con l’approvazione della legge 17 maggio 2024, n. 70, “Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, sono state ampliate le finalità della legge 29 maggio 2017, n. 71. Questa modifica estende il campo d’azione non solo al cyberbullismo ma anche ai fenomeni di bullismo tradizionale, introducendo nuovi strumenti per potenziare le misure preventive. Le iniziative sono rivolte sia ai minori vittime che ai responsabili di tali fenomeni, con l’obiettivo di promuovere azioni educative e formative.

Bullismo e cyberbullismo, le misure

Nella Gazzetta Ufficiale di ieri, 1° luglio, è stato pubblicato il decreto legislativo 12 giugno 2025, n. 99, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge 17 maggio 2024, n. 70. Il documento entrerà in vigore il prossimo 16 luglio. Ecco cosa riporta il decreto.

  • Potenziamento del servizio “Emergenza infanzia 114”:
    • Il servizio telefonico 114 è potenziato ed è attivo su tutto il territorio nazionale, ventiquattro ore su ventiquattro, tutti i giorni dell’anno.
    • Ha lo scopo di prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, per la più ampia tutela dei minorenni.
    • Fornisce prima assistenza psicologica e giuridica, nonché consulenza psicopedagogica a vittime o persone ad esse congiunte/legate affettivamente.
    • Nei casi più gravi, informa prontamente l’organo di polizia competente, fatte salve le disposizioni di legge.
    • L’applicazione informatica gratuita del 114 include una funzione di geolocalizzazione del chiamante (previo consenso) e un servizio di messaggistica istantanea, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali.
    • La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia trasmette annualmente al Ministero dell’istruzione e del merito dati numerici aggregati e anonimi acquisiti dal 114, distinti tra segnalazioni di bullismo e cyberbullismo in ambito scolastico, per facilitare azioni di sensibilizzazione nelle scuole.
    • Il sito internet dedicato al 114 deve assicurare la più ampia accessibilità, fruibilità, conoscenza e diffusione dei servizi, nei limiti delle risorse disponibili.
    • Il Ministero dell’istruzione e del merito e le istituzioni scolastiche promuovono la conoscenza del numero pubblico “Emergenza infanzia 114”.
  • Rilevazioni statistiche sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo:
    • L’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) effettua una rilevazione specifica sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo con cadenza biennale.
    • Questa rilevazione mira a misurarne le caratteristiche fondamentali, definire il fenomeno e le fattispecie, e individuare i soggetti più esposti al rischio, i fattori di rischio e protezione e le conseguenze psicologiche.
    • Entro il 31 dicembre di ogni anno di rilevazione, la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia, d’intesa con il Ministero dell’istruzione e del merito, invia alle Camere una relazione contenente un rapporto di sintesi dei risultati ISTAT.
    • La relazione include anche una sezione sullo stato di attuazione delle misure di contrasto e prevenzione e del loro impatto, con particolare riferimento alle scuole secondarie.
    • La prima relazione è prevista entro il 31 dicembre 2026.
    • L’ISTAT provvede a queste attività nell’ambito delle proprie risorse di bilancio.
  • Campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione:
    • La Presidenza del Consiglio dei ministri promuove periodiche campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete internet e sui suoi rischi.
    • Queste campagne sono in coerenza con il Piano d’azione integrato (Legge 71/2017) e il Piano nazionale di azione per i diritti dell’infanzia.
    • Possono essere coordinate con le strutture del Ministero dell’istruzione e del merito per le attività che coinvolgono le scuole.
    • Per la diffusione si avvalgono dei principali mezzi di informazione, organi di comunicazione e stampa, e soggetti privati.
    • Queste attività sono realizzate nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Bullismo: i dati e il commento di Valditara

Il bullismo continua a rappresentare una delle principali sfide educative della scuola italiana. A confermarlo sono i dati Istat relativi al 2023, presentati in un evento ufficiale a cui ha preso parte anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Un’occasione per fare il punto sulle strategie attivate dal governo per contrastare il fenomeno, che sempre più spesso assume le forme insidiose del cyberbullismo.

“Abbiamo messo al centro della scuola la cultura del rispetto”, ha dichiarato Valditara, sottolineando come il tema sia stato rilanciato anche all’ultima maturità con una traccia d’esame molto scelta dagli studenti. Un segnale incoraggiante, secondo il ministro: “C’è una consapevolezza diffusa da parte dei giovani. Intervenire in questo contesto è più stimolante e semplice”.

Le misure adottate sono numerose e si articolano su più livelli. A partire dalle nuove linee guida per l’educazione civica, che trattano in modo trasversale il rispetto e la prevenzione delle violenze. A queste si aggiungono le nuove indicazioni nazionali, in via di approvazione, che ribadiscono “la centralità della persona” e la necessità di educare alle relazioni.

Il ministro ha anche fornito dati incoraggianti: “Il 96,7% delle scuole superiori ha avviato percorsi di educazione al rispetto della donna. E quasi il 70% dei docenti ha rilevato un cambiamento positivo nei comportamenti degli studenti”.

Altri strumenti adottati includono le attività di “cittadinanza solidale” e il nuovo approccio alle sospensioni, che prevedono obblighi formativi anziché l’allontanamento passivo. Non mancano misure punitive come la responsabilità civile dei genitori per gli atti compiuti dai figli e iniziative legislative per limitare l’uso dei social sotto i 15 anni.

Valditara ha poi ricordato il valore della personalizzazione dell’insegnamento con il docente tutor, l’importanza della formazione dei docenti e il ruolo del peer tutoring: “Uno strumento straordinariamente efficace per coinvolgere i ragazzi in modo attivo e consapevole”.

Infine, l’annuncio di 2 milioni di euro destinati alle scuole per progetti anti-cyberbullismo e la raccolta di 420 buone pratiche da condividere a livello nazionale. “Non si è mai fatto così tanto per combattere il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo come in questi due anni di governo Meloni”, ha concluso il ministro.