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Bullismo e Cyberbullismo tra i giovani, i dati Istat: stranieri più colpiti, +4% nei casi di emarginazione

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L’Istituto nazionale di statistica presenta i dati sul bullismo e il cyberbullismo tra i giovani relativi all’anno 2023. Si tratta di comportamenti violenti oggetto da ormai quasi un decennio di specifica rilevazione e misurazione quantitativa e qualitativa. La prima statistica Report sul tema è stata diffusa infatti nel 2015. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente dell’Istat, Prof. Francesco Maria Chelli, la Direttrice del Dipartimento per le Statistiche sociali e demografiche, Cristina Freguja, la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, On. Eugenia Roccella, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Prof. Giuseppe Valditara.

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I dati

Il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha dichiarato di essere stato vittima di comportamenti offensivi, non rispettosi o violenti nell’ultimo anno, con il 21% che ha subito tali comportamenti in maniera continuativa (più volte al mese). Per quanto riguarda il cyberbullismo, il 34% dei giovani 11-19enni ha subito atti vessatori online almeno una volta. Nello specifico, il 30,1% li ha subiti solo offline, il 3,8% solo online, e il 4,7% sia offline che online.

È stato osservato un confronto significativo tra italiani e stranieri. Il 18% dei ragazzi stranieri subisce offese e insulti più volte al mese, una percentuale superiore rispetto al 13,8% degli italiani. In termini di esclusione/emarginazione, si registrano oltre 4 punti percentuali in più tra gli stranieri (14,1% contro 9,9%). Inoltre, il 26,8% dei ragazzi stranieri ha dichiarato di aver subito comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti con una cadenza più che mensile, contro il 20,4% riscontrato tra i coetanei italiani. Tra i più bullizzati si evidenziano i ragazzi di origine rumena (29,2%) e ucraina (27,8%).

Le azioni vessatorie sono state classificate in quattro forme principali di comportamento deviante: offese/insulti (verbali), minacce/aggressioni (fisiche), diffamazioni ed esclusioni. Le offese e gli insulti sono tra i comportamenti più diffusi, colpendo oltre il 14% dei ragazzi 11-19enni più volte al mese, con un dato del 16% per i maschi. Anche l’esclusione è un fenomeno frequente, che colpisce il 10,3% dei ragazzi su base mensile, con le femmine che ne sono vittime più dei maschi (12,2% contro 8,5%).

Analizzando per età e genere, le offese e gli insulti hanno raggiunto quasi il 60% dei maschi 11-13enni. L’esclusione è avvertita soprattutto dalle ragazze più grandi, tra i 14 e i 19 anni (47 casi su 100). Sebbene meno frequenti, le minacce e le aggressioni fisiche sono più comuni tra i ragazzi di 14-19 anni (14,8%). I giovani di 11-13 anni subiscono maggiormente forme vessatorie verbali come offese/insulti (58,5%) e diffamazione (26,7%), mentre i 14-19enni sono più colpiti da esclusione (43,4%) e minacce/aggressioni (11,2%).

Infine, la fenomenologia del bullismo include azioni aggressive e intenzionali, ripetute nel tempo, con uno squilibrio di potere. Il cyberbullismo si distingue per caratteristiche come la persistenza (il contenuto resta online), l’anonimato, l’ampiezza del pubblico e il potenziale impatto. Tra i rischi emergenti legati all’Intelligenza Artificiale figurano i deepfake (video, audio, immagini falsificate) e i bot. Si rileva inoltre una disparità nell’impatto del bullismo verso gruppi minoritari, come la comunità LGBTIQ+, i neurodivergenti e i migranti.