Home Attualità Bussetti, il difensore dei poveri studenti dai troppi compiti

Bussetti, il difensore dei poveri studenti dai troppi compiti

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Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato l’imminente uscita di una circolare contenente moniti ai docenti circa la necessità di non assegnare “troppi” compiti agli alunni per le vacanze natalizie. Così, finalmente, i perfidi insegnanti non potranno più divertirsi a torturare i poveri studenti durante il meritato riposo, e i ragazzi vedranno finalmente realizzato il legittimo diritto allo svago, agli amici, ai sacrosanti affetti familiari.

La notizia sul Corrierone…

Ne dà notizia, tra gli altri, il Corriere della Sera: «Maestre e professori sono avvisati. Per le vacanze di Natale non diano troppi compiti ai loro alunni perché così vuolsi al Miur. “Vorrei sensibilizzare il corpo docente e le scuole ad un momento di riposo degli studenti e delle famiglie affinché vengano diminuiti i compiti durante le vacanze natalizie”, ha detto il ministro (…) incontrando il Garante per l’infanzia. Bussetti ha annunciato per i prossimi giorni una circolare “per la diminuzione dei compiti durante le vacanze, compiti che gravano sugli impegni delle famiglie e quindi vorrei dare un segnale”.

…e su TGCom24

Gli fa eco il berlusconiano Mediaset TGcom24:«Basta caricare gli studenti di compiti a Natale. E’ la richiesta che il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti fa alle scuole. (…) “Penso alle festività, e ai ragazzi e alle famiglie che vogliono trascorrerle insieme”, ha aggiunto». La testata online pubblica anche un grafico con i dati (calcolati come, non è dato sapere) relativi alle “ore settimanali dedicate ai compiti a casa in alcuni Paesi”: in Italia i quindicenni passerebbero sui compiti a casa ben 8,7 ore settimanali; numero inferiore soltanto a Russia (9,7) e Cina (13,8: infatti, casualmente, gli studenti cinesi sono bravissimi). Terribile. Inaccettabile. Urge correre ai ripari. Un’ora e un quarto al giorno di studio casalingo (compresi festivi e domeniche!) è una barbarie che un Paese civile non può tollerare.

Docenti torturatori?

Era ora che si risolvessero i veri problemi della Scuola italiana: che non sono certo l’impiegatizzazione dei docenti, la gerarchizzazione indotta dalla legge 107/2015 (“buona Scuola” renziana, che il M5S aveva promesso di abolire per poi dimenticarsi subito della promessa e regalare la Scuola alla Lega), il numero eccessivo degli alunni nelle classi/pollaio, l’edilizia scolastica fatiscente, la restituzione alla Scuola degli 8 miliardi tagliati nel 2008 dalla “riforma” Gelmini, l’“autonomia” scolastica (che rese autonomi soltanto i “Dirigenti Scolastici” rispetto agli altri organi democratici della Scuola)!

Finalmente — come direbbe un altro Ministro della Lega, noto per la propria straordinaria abilità nel parlare alla “pancia” (nonché ai più inconfessabili precordi) degli italici patrioti — «è finita la pacchia» per quei tirannici docenti che (immemori dei privilegi, degli eccessivi stipendi e delle “troppe” vacanze), si divertono a seviziare il tempo libero degli alunni con inutili esercizi di matematica, versioni di greco e latino, frasi d’inglese, riassunti, e via tormentando. Finalmente un illuminato Ministro limiterà questa perversione, il cui unico effetto è costringere gli studenti (pensate un po’!) a non scordare quanto appreso durante le lezioni e a mettere alla prova il proprio livello d’apprendimento (secondo il vetusto principio, attribuito a Confucio, «se ascolto, dimentico; se vedo, ricordo; se faccio, imparo»).

Il plauso della tv dei vescovi

Tv2000 (della società Rete Blu S.p.A., controllata dalla Conferenza Episcopale Italiana) ha subito dedicato alla notizia un servizio in video nel Tg2000: «Questa lettera», dice la voce fuori campo, «la scriveva un papà di Varese: suo figlio non aveva svolto i compiti estivi per fare altro, andare in campeggio o in bici. In una parola, per vivere». Le parole di Bussetti sono «musica per le orecchie degli adolescenti, (…) sobbarcati da problemi di geometria, versioni di latino, pagine di storia e geografia da studiare, senza il tempo di godersi uno dei momenti più belli dell’anno. E saranno contenti anche molti genitori che spesso si ritrovano accanto ai figli, testa sui libri, fino a notte fonda».

Meglio, infatti, che i giovani vadano a lavorare gratis nei progetti di “Alternanza Scuola Lavoro”. Tanto la cultura, le conoscenze, l’italiano, la matematica, cui prosunt? A chi comanda, no di certo. Meglio le competenze: quella all’ubbidienza, in primis.

Rispondono solo due sindacati di base

Silenzio di tomba tra i Sindacati “maggiormente rappresentativi” della Scuola. Rispondono immediatamente al Ministro, invece, il Segretario nazionale di “Unicobas Scuola e Università” Stefano D’Errico («Bussetti faccia il Ministro, il codice deontologico dei docenti lo devono scrivere i docenti») e il presidente di “Anief” Marcello Pacifico («Ministro, perché non si preoccupa dei problemi seri e lascia fare ai docenti il loro lavoro?»)

Morte ai torturatori

Intanto, un primo effetto delle dichiarazioni del Ministro leghista ci sarà: gli alunni si sentiranno ancor più autorizzati a non studiare (giacché tutti si preoccupano di quanti compiti gli insegnanti assegnano, ma nessuno si perita di chiedere agli stessi insegnanti quanti dei compiti assegnati vengano effettivamente svolti dai “poveri” studenti incompresi).

Non male, in un Paese dove sempre più spesso i docenti vengono vilipesi, insultati, aggrediti, tonfati di botte. Per non commettere altri errori, qualcuno, in questo sventurato Paese, dovrebbe imparare il significato della parola latina “verecundia” e della parola italiana che ne discende: vergogna!