
L’altra sera su La7, il filosofo Massimo Cacciari, alla domanda della conduttrice, Lilly Gruber, sul fenomeno dei femminicidi che stanno imperversando di questi tempi nel nostro paese, ha risposto, come d’altra parte è nelle sue corde di intellettuale e osservatore attento della politica: “Oggi occorrerebbe una buona politica che finanzia una buona scuola che incentiva e promuove una buona cultura nelle scuole, buone letture, inquadramento storico delle grandi trasformazioni antropologiche. L’educazione non serve a insegnare questo o quell’altro mestiere, ma ad attrezzare i giovani, ad affrontare i salti d’epoca. Questo deve fare la buona politica”.
Interrotto, non ha potuto continuare la sua dissertazione che troviamo coerente coi principi più generali della scuola la quale, più che avviare alle professioni, com’era quella pensata fino ai primi degli anni ‘60 del 900, dovrebbe invece educare alla conoscenza, all’arte, alle buone letture, alla sapienza
E in più, su sollecitazione della Gruber, che su questa materia ci ha scritto un libro, “Non farti fottere. Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali”, Rizzoli, 20,€, Cacciari ha risposto: “Se invece c’è una politica che vuole educare alla dea famiglia, al dio stato, cosa vuole che c’entri una politica di questo genere coi mutamenti antropologici che stiamo vivendo?”.
La giornalista ha infine ribattuto: “La politica parla di educazione sentimentale perché parlare di educazione sessuale, nel regno di Dio, patria e famiglia, non è possibile?”
“Vabbè-ha detto ancora Cacciari- comunque occorrerebbe una buona politica che incentivi e promuove una buona cultura nelle scuole, buone letture e inquadramento storico delle grandi trasformazioni, proprio antropologiche che abbiamo incontrato. Fargli spiegare che appunto, una certa epoca, quella patriarcale, è definitivamente finita e non risorgerà mai più. Questo perché l’educazione deve servire ad attrezzare i giovani, ad affrontare i salti d’epoca. Questo deve fare la buona politica, una scuola che apprezza i giovani”.