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Calo demografico: nei piccoli paesi si potrà combatterlo grazie a pluriclassi con didattica innovativa?

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Il futuro delle scuole dei piccoli paesi sarà affidato alle pluriclassi?
Forse sì, dal momento che il calo demografico  continua inesorabile.
Con l’avvio dell’anno scolastico si stanno moltiplicando le segnalazioni (e le proteste) relative alle conseguenze del calo delle nascite, anche se non sempre si ha notizia di iniziative strutturali e sistematiche che possano almeno limitare i danni dello spopolamento.

In Sicilia, per esempio, nel corso di un convegno svoltosi qualche giorno fa, la Flc-Cgil ha preso drammaticamente atto che  il calo della popolazione studentesca provocherà nei prossimi anni la chiusura di non meno di 74 scuole e per questo motivo ha deciso di chiedere alla Regione di adottare un piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche che consenta di derogare alle regole fissate a livello nazionale.

Del tutto diversa la strada che si sta tentando in Emilia Romagna dove la Regione vorrebbe rendere sempre più attrattivo l’Appennino per le giovani famiglie.
E per fare questo ha deciso di varare un progetto sperimentale che, per l’anno scolastico 2022-2023, prevede di sostenere le pluriclassi  in alcune piccole scuole di montagna, attraverso la progettazione di servizi aggiuntivi a favore delle bambine e dei bambini coinvolti.

“La sperimentazione – si legge in una nota dell’Ansa – servirà come base per realizzare un modello da estendere a tutte le pluriclassi dell’Emilia-Romagna già a partire dall’autunno 2023, in particolare nei piccoli centri in Appennino”.
Per quest’anno lo stanziamento regionale prevede 5.500 euro per ciascun plesso scolastico coinvolto, cui si aggiungono 3mila euro per ogni pluriclasse, per un totale di 69mila euro che potranno essere utilizzati anche per migliorare il sistema del trasporto scolastico.
L’idea della Regione è quella di rendere appetibile per le famiglie continuare ad abitare in aree periferiche, cercando anche di sostenere la progettualità delle piccole scuole.
Direzione nella quale sta lavorando da anni lo stesso Indire, con un progetto denominato proprio “Piccole scuole” che sta offrendo risultati interessanti anche dal punto di vista didattico.