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Carta docente anche ai precari: il caso arriva in tribunale e diventa una class action. Richieste anche le quote arretrate

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Il tema non è nuovo e ne abbiamo parlato numerose volte: la Carta elettronica da 500 euro spetta anche ai docenti precari. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che aveva aperto alla possibilità per i docenti (di religione cattolica) con contratto a tempo determinato di ottenere anch’essi, come tutto il restante personale di ruolo, la Carta elettronica del valore di 500 euro annui, e dopo la conferma della Corte di Giustizia europea, diversi tribunali si sono espressi nel medesimo modo.

Nel frattempo il rigagnolo è diventato un lago e il caso giuridico ha assunto le dimensioni di una vera e propria class action. Lo riporta la FLC CGIL di Arezzo, che perseguendo una iniziativa di carattere nazionale, ha organizzato a livello provinciale un unico ricorso per far ottenere la carta del docente anche ai docenti precari. Un’opportunità che consente ai docenti precari di raggiungere l’obiettivo legale a fronte di un investimento economico non troppo esoso, laddove le spese legali vengono suddivise tra più ricorrenti.

La carta del docente – ricorda il sindacato di Francesco Sinopoli – prevede una dote di 500€ da utilizzare per l’acquisto di materiale didattico, corsi di formazione, libri, ecc. La vertenza prevede anche la richiesta di quote arretrate rispetto a precedenti anni di lavoro. L’udienza si terrà il 14 dicembre 2022 riguarderà trecento docenti precari della scuola, prima tappa di una strategia più ampia che prevederà ulteriori analoghe iniziative anche a favore degli educatori dei convitti: infatti una recente sentenza della Cassazione ha rilanciato il diritto anche per questo profilo di accedere alla carta del docente.