
Lo scorso gennaio il Governo ha approvato la legge di bilancio 2025, con grande entusiasmo anche da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha annunciato l’incremento di 60 milioni di euro annui la Carta Docente. La Carta del docente è stata così estesa anche ai docenti precari con supplenza annuale su posti vacanti e disponibili.
Peccato che, però, a quanto risulta dalla Gilda degli Insegnanti, i docenti precari al 31 agosto, che a gennaio avrebbero dovuto ricevere quanto dovuto, sono ancora in attesa. “Siamo ormai a Pasqua e questi soldi ancora non sono arrivati – afferma Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda – inoltre, ricordiamo che in questo periodo è fondamentale avere la Carta Docente per pagare i corsi di abilitazione, inclusi quelli Indire promossi dal MIM”.
Chiesto incontro al Mim
Non di secondaria importanza, aggiungono, anche il mancato pagamento delle sentenze di chi un anno fa aveva presentato ricorso e ancora non si è visto riconosciuto il rimborso. “Parliamo di decine di migliaia di ricorsi – continua Castellana – per una cifra che può equivalere anche ad alcuni milioni di euro. Inaccettabile pensare all’inadempienza di chi doveva occuparsi di queste pratiche”.
Dopo varie richieste di incontro inoltrate nei mesi scorsi al Direttore Generale del Dipartimento del MIM, la Gilda degli Insegnanti ne ha richiesto formalmente uno nuovo. “Vogliamo risposte da parte del MIM – conclude Castellana – su una questione che non può rimanere ancora in una fase di stallo. Come è apparso anche dal sondaggio che abbiamo presentato pochi giorni fa, serve una maggiore armonizzazione ed equiparazione dei diritti, perché a prescindere dall’ inquadramento, il ruolo di un docente non cambia, che sia precario o di ruolo”.
Il sondaggio Gilda
La Gilda degli Insegnanti ha presentato, lunedì 14 aprile un sondaggio commissionato a SWG, nel quale si esaminano le risposte fornite da un campione di insegnanti, su domande inerenti al rinnovo del CCNL comparto Istruzione e Ricerca, valido per il triennio 2022-24, di cui le trattative sono iniziate il 27 febbraio scorso presso l’Aran.
Rado Fonda, Direttore di SWG, ha poi presentato i dati. Le interviste sono state realizzate con metodo CAWI dal 4 all’8 aprile su un campione di 649 docenti di vari gradi scolastici.
Per nove docenti su dieci ci vorrebbe un contratto differenziato dagli altri operatori scolastici.
Per l’87% dei docenti l’aumento salariale è inadeguato.
Il 63% dei docenti è favorevole a far confluire la Carta Docente nella busta paga, due docenti su tre sono favorevoli a fare lo stesso con le risorse della “formazione incentivata e tutor”.
Il 76% dei docenti crede che ci sia bisogno di welfare aggiuntivo.
Il 78% dei docenti crede che sia importante recuperare l’anno 2013 per via contrattuale diretta.
Tre docenti su tre sono favorevoli alla riduzione della durata dei “gradoni” (fasce stipendiali).
Docenti divisi sul middle management: 47% contrari, 44% favorevoli.
Il 69% dei docenti chiede un’equiparazione dei diritti dei precari e dei docenti di ruolo.