Promosso dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche del Comune di Catania e curato dall’associazione “Le città invisibili”, il progetto giunge oggi alla sua 5° edizione e si pone il fine educativo di offrire un’occasione di socializzazione e, nel contempo, di crescita a bambini della più tenera età. Per far loro sviluppare una sensibilità artistica attraverso il gioco e far vivere nel quotidiano gli spazi aperti della città e quelli culturali delle biblioteche.
Il progetto si articola in 5 sezioni: “BambinaRte in Lab” – ciclo di 24 laboratori sull’arte per bambini di 4 e 5 anni frequentanti le scuole dell’infanzia, in corso fino a marzo 2006, per apprendere attraverso il corpo e l’esperienza concreta del “fare” – “BambinaRte in Gioco” – 13 laboratori pomeridiani della durata di 3 ore rivolti anche ai genitori per riscoprire la manualità, in corso fino al 4 aprile 2006 presso diverse scuole materne – “BambinaRte insieme” – ciclo di 15 incontri di lettura per piccoli lettori, ma non solo, che hanno luogo ogni lunedì pomeriggio dalle ore 16 alle 17.30 fino al 3 aprile 2006 nello “Spazio Bambini e Ragazzi” della Biblioteca “V. Bellini” (Via Spagnolo 17, Ct) – infine, “BambinaRte in Festa” – occasione ludica all’insegna della creatività, con manifestazioni all’aperto che si svolgeranno nelle principali piazze del centro storico di Catania le domeniche del 7, 14 e 21 maggio 2006 – e “BambinaRte in Mostra”, grande festa cittadina per grandi e piccini, prevista per il 26, 27 e 28 maggio, in cui verranno esposti i lavori dei bambini e saranno proiettati per il pubblico videoclip di documentazione delle attività svolte nel corso dell’anno. Ha così presentato il senso dell’iniziativa uno dei responsabili, Mario Giuffrida: “Questo progetto, che va avanti ormai da 5 anni ed è stato promosso, assieme ad altre iniziative analoghe, anche fuori Sicilia, nasce come una scommessa sull’arte per poi diventare anche un progetto di lettura, allargandosi così ai diversi linguaggi espressivi. La nostra intenzione è quella di rilanciare qui al Sud, finalmente, una cultura dell’infanzia, a partire dalla provocazione del nome BambinaRte. Basta poco infatti – solo un pizzico di fantasia e la naturale creatività dei più piccoli – perché queste bambinate possano trasformarsi, aggiungendo solo una R, in vera arte.”
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