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Cattedre scoperte, il direttore del Lazio spiega: “Molti docenti stanno rinunciando alla nomina”

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Alle accuse di inefficienza, errori e ritardi che avrebbero contrassegnato le operazioni di chiamata dalle GPS, risponde il direttore dell’USR Lazio Rocco Pinneri con un comunicato di poche ore fa.

“Quest’anno – dichiara Pinneri – grazie allo sforzo del Ministero dell’istruzione per informatizzare completamente le nomine e agli interventi del Governo per ampliare il novero dei docenti nominabili, il quadro è decisamente migliorato: sono stati più veloci i tempi di nomina e le cattedre sono state coperte con un numero maggiore di docenti di ruolo”.

I numeri – afferma sempre Pinneri – parlano chiaro.
Il 5 agosto scorso sono stati nominati in ruolo 4.022 docenti, mentre lo scorso anno questa fase era terminata il 28 agosto e riguardava solo 2.281 docenti.
Ma c’è di più: il 6 settembre sono terminate, con la provincia di Roma, le nomine dei docenti a tempo determinato, i cosiddetti “supplenti”. Dagli uffici scolastici provinciali del Lazio sono state effettuate quasi 15mila nomine, mentre lo scorso anno l’attività analoga era terminata a novembre, due mesi più tardi.

Resta il fatto che in molte scuole ci sono ancora cattedre scoperte.
E’ vero ribatte Pinneri, ma c’è una spiegazione: il fatto è che molti docenti hanno rinunciato alla proposta di lavoro.
Le assegnazioni sono state fatte tutte su una delle sedi richieste dai docenti interessati che però mantengono il diritto di rinuncia.

“Nei giorni trascorsi dal 6 settembre ad oggi – spiega ancora il direttore regionale – le scuole hanno comunicato, e ancora stanno comunicando, numerose rinunce, per un totale, sinora, di più di 3.100 posti. Il totale comprende anche, per quote minori, posti lasciati liberi da colleghi già di ruolo che hanno chiesto e ottenuto di essere assegnati temporaneamente alla regione di origine, nonché posti la cui disponibilità è stata comunicata a ridosso delle nomine o addirittura dopo”.

Nel frattempo, l’ufficio di Roma ha dovuto esaminare le richieste di rettifica delle nomine già disposte.
“Richieste che, spesso – sottolinea Pinneri – si sono rivelate infondate, ma che andavano comunque analizzate una per una. Ciascuna è stata esaminata puntualmente, dunque, o lo sarà entro la prima metà della prossima settimana. Sinora pochissimi reclami, circa un centinaio in tutto, erano fondati, comportavano modifiche alle nomine effettuate e sono stati accolti; un livello assolutamente fisiologico sulle più di 18 mila nomine effettuate tra tutte le tipologie, al netto delle rinunce”.

“Giovedì prossimo – conclude il direttore regionale – terminato il doveroso esame delle richieste di rettifica, l’ufficio di Roma provvederà a coprire le 3.100 cattedre che si sono liberate. Le altre province, caratterizzate da numeri inferiori, hanno già terminato. Lo scorso anno scolastico queste operazioni, svolte manualmente da scuole appositamente delegate, erano terminate dopo Natale. Anche in questo caso, è evidente l’accelerazione delle operazioni rispetto al passato”.

Per la verità che molti problemi siano legati alle rinunce e ad imprecisioni o errori contenuti nelle domande dei docenti viene confermato anche dalle stesse organizzazioni sindacali.
Del tutto diverso è il problema legato alle difficoltà di coprire tutti i posti disponibili, difficoltà che hanno indotto il Ministero a dare il via libera alle MAD. Ma, in questo caso, i problemi sono dovuti soprattutto al fatto che in diverse aree del territorio nazionale molte graduatorie sono esaurite da tempo.