Home Politica scolastica Chiamata diretta: ds iscritti ai sindacati scuola chiamati alla prova dei fatti

Chiamata diretta: ds iscritti ai sindacati scuola chiamati alla prova dei fatti

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Si fanno sempre più insistenti appelli e documenti che invitano o suggeriscono ai dirigenti scolastici di non procedere con la chiamata dei docenti dagli albi territoriali.

Gli appelli (e le conseguenti azioni dei dirigenti scolastici) potrebbero trovare alimento propriio da una FAQ pubblicata nella giornata del 28 luglio sul sito del Ministero.
Alla domanda “I docenti, qualora non sia stato pubblicato alcun avviso, conoscendo la disponibilità di posti, possono autocandidarsi?” gli esperti del Miur rispondono che “il dirigente scolastico, non avendo dato luogo ad alcun avviso, non può procedere a proposta di incarico”.
Nessun accenno viene fatto alla eventualità che la mancata pubblicazione dell’avviso possa avere conseguenze di qualche tipo sul dirigente stesso. Anzi, il tono della risposta sembra piuttosto “pacato”, come dire che se il dirigente non ritiene opportuno aprire la procedura le nomine vengono demandate all’Ufficio regionale.
Una forma diversa di “obiezione di coscienza” è stata proposta nei giorni scorsi dal segretario nazionale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo che ha invitato i dirigenti scolastici a utilizzare il punteggio come criterio per le chiamate dei docenti. 
In tal caso, comunque, la decisione del dirigente di fare riferimento solo al punteggio dovrà essere dichiarata già nell’avviso iniziale.
A partire dal 29 luglio le scuole dovrebbero iniziare a pubblicare gli avvisi per le chiamate di insegnanti di scuola primaria e  dell’infanzia: vedremo se davvero questa linea di condotta sarà accolta almeno dai dirigenti dei sindacati che più di altri si stanno opponendo alla chiamata diretta o se riguarderà solamente pochi casi isolati.