Home Politica scolastica Civati: avvio dell’anno scolastico nel caos. Meccanismi contorti del Governo

Civati: avvio dell’anno scolastico nel caos. Meccanismi contorti del Governo

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I deputati di “Possibile” Pippo Civati e Beatrice Brignone intervengono in merito al caotico ed incerto inizio dell’anno scolastico 2016/2017.


“Come denunciamo ormai da giorni e come hanno ribadito tutte le organizzazioni sindacali, affermano i deputati, il pasticcio della buona scuola determinerà da domani, con l’avvio dell’anno scolastico, un caos enorme per i docenti e ricadute gravissime sugli studenti. Gli errori dell’algoritmo, sui quali il Ministero non ha fatto ancora chiarezza, hanno determinato da parte dei docenti migliaia di richieste di conciliazione obbligatoria. Secondo la Uil scuola su 5.200 richieste presentate, tra scuola primaria e di primo grado, ne sono state prese in considerazione solamente 2.940, senza che fossero esplicitati i criteri di selezione”. 
“Questa modalità, proseguono gli esponenti di ‘Possibile’, inoltre non è stata prevista per le scuole superiori, tanto che non risulta alcuna procedura di conciliazione obbligatoria attivata. Ci saranno perciò insegnanti che avranno la cattedra fino al 15 settembre e poi andranno via, per usufruire dell’assegnazione provvisoria di mobilità annuale avvicinandosi ai parenti e alla famiglia”.
Civati e Brignone analizzano il fenomeno delle conciliazioni: “Riassegnare i docenti che hanno chiesto la conciliazione determinerà il ritardo e lo slittamento di tutte le operazioni, sia sull’assegnazioni provvisorie che sulle assunzioni. In pratica i provveditorati chiamano il docente che vuole conciliare e propongono una soluzione, ma non è detto che sia quella a cui aveva diritto prima dell’errore”.
“Tutte queste operazioni, concludono i deputati, prima venivano fatte ad agosto e non a settembre, ad anno scolastico iniziato. Ci saranno dunque docenti che programmeranno l’attività didattica dall’1 al 15 settembre e che per le assegnazioni provvisorie andranno poi altrove. Un meccanismo così contorto e irrispettoso dei diritti dei docenti e degli alunni era davvero difficile da ipotizzare e realizzare. Questo Governo c’è riuscito”.