
Come ricorda larga parte della stampa locale, è in corso a Palermo l’undicesima edizione di “Classici in strada”, un vasto progetto di rete che dal 2013 vede la collaborazione di scuola, università, carcere e associazioni del territorio in un’operazione di studio, lettura, scambio e azione con il sostegno del Comune di Palermo e dell’USR Sicilia A-1 Palermo. L’edizione di quest’anno è dedicata alla Partecipazione democratica e al prendere la parola in assemblea: ‘Chi ha da dire qualcosa di utile per la città? Partecipare, discutere, decidere insieme’.
Come sottolinea Palermotoday.it, il progetto “Classici in strada” vanta oggi quasi trenta scuole in rete di ogni ordine e grado della città di Palermo, insieme a due licei della provincia di Agrigento, ed è in continua crescita con migliaia di studenti dai 6 ai 20 anni coinvolti negli eventi realizzati nel corso degli anni.
L’idea dalla quale nasce ‘Classici in strada’ è semplice: la letteratura esce dalle aule e dalle biblioteche per arrivare nelle strade, nei quartieri, soprattutto quelli più disagiati, nelle carceri. La parola diventa strumento d’elezione per creare legami tra studenti, abitanti e territori della città che si trasformano così in teatri, luoghi d’incontro e di scambio. Testo che diventa pretesto per tessere trame e rapporti umani, finalizzati al raggiungimento di un bene comune, la crescita di tutta la città.
Le parole di Lisistrata o dell’assemblea degli animali di orwelliana memoria riecheggeranno nelle strade, cortili, piazze e i musei della città, attraverso la narrazione ad alta voce, il teatro, la musica.
Per i più piccoli – come organizzato e messo in scena qualche giorno fa dall’I.C. ‘Manzoni-Impastato’ – la favola ‘La cosa più importante’ di Antonella Abbatiello che racconta di una simpatica e singolare discussione tra gli abitanti di un bosco su quale sia la caratteristica più importante per un animale. Ciascuno esprime un’opinione “imponendo” agli altri la propria particolarità. Ma alla fine sarà un gufo a risolvere la questione: l’importanza di ognuno sta proprio nelle differenze che lo rendono unico.
Il Liceo Statale ‘G.A. De Cosmi’ – un habitué della manifestazione – ha portato in scena, nella sala Almeyda dell’Archivio comunale di Palermo, lo spettacolo teatrale “Brekekex koax koax ovvero le rane chiedono un re”.
La professoressa Chiara Pardo, docente di italiano che ha ideato il testo, ce ne spiega il senso: Il tema di quest’anno ci ha dato la possibilità di riflettere con i ragazzi sulla democrazia, sul ruolo dei cittadini e sulla responsabilità politica. I nostri alunni hanno messo in scena una piccola rappresentazione in cui Dioniso e Xantia, protagonisti de “Le rane” di Aristofane, scendono agli Inferi per riportare in vita un poeta che possa guidare i propri concittadini. Nel loro viaggio incontrano le rane della favola di Fedro che, non capendo quale sia il vero bene per la loro comunità, scelgono di affidarsi ad un tiranno. Alla fine della vicenda Eschilo spiegherà alle rane, agli Ateniesi e alle future generazioni che l’unica via per la libertà è riscoprire il significato autentico di democrazia e partecipazione. Alla fine dello spettacolo le rane, avendo compreso il loro errore, ispirate dalle parole di Eschilo recitano poesie di autori moderni per sottolineare l’immortalità del messaggio del poeta.
Che ricaduta ha sui ragazzi, in termini didattici ed educativi, un lavoro del genere?
Intanto mi lasci dire che la rappresentazione è frutto di un lavoro sinergico svolto insieme alle colleghe Anna Cannizzo, Laura Mollica e ai ragazzi, che hanno condotto una attenta analisi e riflessione metacognitiva sui testi proposti dandone la loro interpretazione e chiave di lettura. La pratica teatrale ha una ricaduta didattica particolarmente positiva sui ragazzi: non solo permette loro di mettere in gioco competenze trasversali, ma attraverso la lettura, la memorizzazione e l’interpretazione di un testo, avviene, in modo informale, un apprendimento di tipo significativo. Questo tipo di esperienza aiuta i ragazzi a vincere la timidezza, migliora la coesione all’interno del gruppo, contribuisce a creare un ambiente di apprendimento più stimolante e inclusivo.