Home Sicurezza ed edilizia scolastica Codacons: chiudete quei 7 edifici a Reggio Calabria

Codacons: chiudete quei 7 edifici a Reggio Calabria

CONDIVIDI

Il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, in una nota ha affermato: “Non accettiamo che la responsabilità, in caso di crollo, sia del dirigente scolastico che, com’è noto, non può disporre e, quindi, finanziare i necessari lavori di adeguamento”.  Queste parole dopo che una dirigente scolastica di Reggio Calabria, a seguito della diffida del Codacons, ha dichiarato come per gli edifici di propria competenza “non detiene agli atti alcuna certificazione”. In altre parole non esisterebbero “certificati antisismici e certificati di agibilità”.

7 immobili di cui nessuno ha responsabilità

“Nella fattispecie – precisa allora il Codacons- si tratta di ben 7 immobili che ospitano la scuola per l’Infanzia (2 edifici), la scuola Primaria (3 edifici) e secondaria di I° grado (2 edifici). Ovviamente a questo punto pretendiamo che qualcuno si assuma la responsabilità di far iniziare l’anno scolastico, pur nella piena consapevolezza che i predetti edifici sono fuori legge”.

Usr e prefetture

“Per questo motivo ci eravamo rivolti – aggiunge il presidente – non solo all’Ufficio scolastico regionale ma anche ai Prefetti affinché ‘assumessero tutte le doverose iniziative per tutelare la salute dei bambini e del personale, compresa quella di subordinare l’inizio delle attività scolastiche’. A tutt’oggi nulla. Ora, dopo il coraggio di questo dirigente scolastico, riteniamo doveroso un immediato intervento del Prefetto di Reggio Calabria oltre che dell’Ufficio di Procura”.

Chiudete le scuole non a norma

“Abbiamo, infatti, formalizzato richiesta al sindaco di Reggio Calabria – prosegue il Codacons – affinché provveda all’immediata chiusura di tutti gli edifici scolastici non a norma e all’Ufficio di Procura chiediamo di provvedere al sequestro. Riteniamo che un sindaco che rifiuti di chiudere degli edifici scolastici privi dei certificati di agibilità e che non rispondano ai canoni tecnici antisismici (specie in una terra come la Calabria ad elevato rischio), debba essere chiamato a rispondere del reato di omissione di atti di ufficio”.

“Da tempo chiediamo attenzione su un dato dinnanzi al quale tutti preferiscono chiudere gli occhi. In Calabria – continua – risultano censiti 2.408 edifici scolastici, ma solo 832 edifici sono in possesso del certificato di collaudo statico e solo 382 hanno ottenuto il certificato di agibilità. Praticamente l’85% delle scuole calabresi non è agibile e, quelle pochissime che hanno le certificazioni di agibilità ed antisismiche, le certificazioni fanno riferimento a vecchie normative, oramai superate. Alla luce di questi dati, riteniamo sia da irresponsabili chiudere gli occhi sperando che non si verifichino tragedie”.

Attività di indagine nelle scuole di Reggio

“Pertanto – prosegue la nota del Codacons – chiediamo a tutte le Procure calabresi, sulla scorta dei dati allarmanti sulle scuole in regione, di mettere in campo un’attività di indagine sul territorio finalizzata ad accertare carenze strutturali degli edifici scolastici regionali. Intanto nei giorni scorsi abbiamo incontrato il presidente della Provincia di Cosenza il quale ha inteso consegnarci tutta la documentazione afferente la situazione degli edifici scolastici. Ne è venuto fuori un quadro ben poco idilliaco e, confidiamo che lo stesso presidente, il quale ha riconosciuto di condividere tutte le nostre preoccupazioni, voglia avviare una clamorosa azione di protesta, capace di calamitare l’attenzione su un problema drammaticamente sottovalutato. Da anni assistiamo a stucchevoli deroghe sulla pelle di bambini ed insegnanti”. “Appare una follia – conclude Di Lieto – imporre la corsa alle vaccinazioni di massa per ‘tutelare la salute dei bimbi’, quando della loro salute ci si dimentica nel momento in cui li si costringe a trascorrere le giornate in edifici pericolosi e non a norma… È giunto il momento di dire basta a questa interessata ipocrisia per questo attendiamo fiduciosi l’invocato provvedimento di sequestro”.